10 maggio 2022 11:21
Nel suo primo anno intero di operatività, il consorzio autonomo Ecopolietilene ha raccolto poco meno 14.000 tonnellate di rifiuti in polietilene e i consorziati sono saliti a 117, tra fabbricanti, importatori, brand owners e distributori.
I primi numeri sull'attività del consorzio, operativo dal giugno 2020, sono stati forniti dal presidente Fabio Pedrazzi (nella foto) nel corso della recente assemblea annuale.
"Stiamo fornendo un importante contributo al processo di economia circolare - ha affermato Pedrazzi -. I numeri del primo anno di attività descrivono un consorzio decisamente vivo e pronto a giocare, insieme con le aziende consorziate, un ruolo da protagonista nelle sfide ambientali. I beni in polietilene sono molto importanti non solamente per la grande diffusione e presenza che hanno nella nostra vita quotidiana, ma anche per il loro valore circolare: sono infatti riciclabili al 100%".
Scendendo in dettaglio, la raccolta dei rifiuti da beni in polietilene si è attestata nel 2021 a 13.900 tonnellate, sorretta - ha spiegato il direttore generale di Ecopolietilene, Giancarlo Dezio (foto a sinistra) - da un significativo impegno logistico, con quasi 2.700 missioni effettuate in tutta Italia.
"Abbiamo superato anche il target di raccolta che ci eravamo prefissati: dal 60%, previsto in rapporto all’immesso sul mercato dei beni in polietilene l’anno precedente, siamo arrivati a sfiorare il 90%: è questo un dato - ha aggiunto Dezio - che rivela gli importanti investimenti che il consorzio sta effettuando per garantire un corretto percorso di trattamento di questa tipologia di rifiuti. Il sistema di tracciabilità messo in atto dal sistema autonomo ci consente di affermare che tutte le quasi 14 mila tonnellate sono state infatti avviate a recupero attraverso gli impianti convenzionati".
L'anno appena trascorso ha visto anche l'avvio di progetti sperimentali per migliorare la qualità della raccolta e individuare nuove modalità di impiego delle materie prime seconde ottenute dai trattamenti di recupero.
"Un primo progetto pilota per valutare la possibilità di differenziare i beni in polietilene dagli altri rifiuti plastici è stato attuato nella provincia di Cuneo - ha ricordato Dezio - . Qui, in collaborazione con STR, società piemontese che si occupa della gestione e del trattamento dei rifiuti urbani ed Ecolight Servizi, abbiamo iniziato a quantificare questa particolare tipologia di rifiuto in ambito urbano, con l’intento di individuare delle possibili nuove modalità di una raccolta differenziata dei beni in polietilene. La sperimentazione è stata estesa alla zona di Treviso in un progetto pilota simile che è tuttora in corso" (leggi articolo).
Un secondo progetto riguarda i teli utilizzati in agricoltura, prodotti in polietilene, per i quali è stata sperimentata una raccolta specifica e individuato uno sbocco industriale per il materiale rigenerato (leggi articolo). Iniziativa portata avanti insieme con il produttore Eiffel, il distributore Aniplast e con il supporto operativo di Ecolight Servizi, Metaplas e Plastimontella "Il granulo ottenuto dal recupero dei teli - ha spiegato il Direttore di Ecopolietilene - è risultato idoneo alla produzione industriale di un film barriera al vapore, prodotto usato in edilizia".
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