Come la plastica ha cambiato il mondo, e non solo in peggio come molti oggi sostengono, è il tema della mostra “
Plastic: remaking our world”, in programma dal 26 marzo al
4 settembre 2022 a
Weil am Rhein, in Germania.
Frutto di una collaborazione fra il
Vitra Design Museum di Weil am Rhein, il
V&A Dundee (Scozia) e il
maat di Lisbona (Portogallo), la rassegna affronta la
storia e il
futuro della
plastica, dalla sua ascesa fulminea nel XX secolo fino alla sfida ambientale degli ultimi anni, senza dimenticare le soluzioni sviluppate per un suo impiego più sostenibile, come le bioplastiche.
Tra i reperti si annoverano
rarità degli
albori dell’era della plastica e oggetti dell’epoca
pop, nonché numerosi oggetti di
design e progetti contemporanei. L'obiettivo, si legge nella presentazione, è: "proporre una nuova valutazione, critica e differenziata, di questo materiale nel mondo di oggi".
La mostra inizia con una video installazione che mette in luce il
dibattito legato alla
produzione e all’
uso della plastica, per poi passare all’evoluzione e allo spostamento della percezione della plastica dagli esordi a metà del XIX secolo, fino alla sua odierna onnipresenza globale.
Si parte dai
primi materiali di origine
vegetale o
animale: corno e guscio di tartaruga, guttaperca, per poi passare ai materiali creati dall'uomo, come la
celluloide, inventata da John Wesley Hyatt nel 1860 alla ricerca di un sostituto per l’avorio nella produzione di palle da biliardo. Risale invece al 1907 la prima plastica realizzata da componenti sintetici, che Leo Baekeland battezzò
bachelite. Si passa poi allo sviluppo dell'industria
petrolchimica, che ha plasmato il quotidiano di almeno tre generazioni: la “
petromodernità” sviluppatasi dal secondo Dopoguerra per raggiungere le vette del design moderno.
Nella parte finale viene affrontato il
tema ambientale, con la presentazione di progetti quali “
The Ocean Clean Up”, “
Everwave” o “
The Great Bubble Barrier”, sviluppati per filtrare i rifiuti di plastica da fiumi e oceani. Argomento affrontato anche dalla mostra satellite allestita nella Vitra Design Museum Gallery, dedicata al riciclo delle materie plastiche, basata sul progetto “
Precious Plastic” varato da Dave Hakkens nel 2013, che illustra come i rifiuti si possano trasformare in una risorsa preziosa.
Per quanto riguarda le
bioplastiche, la mostra esibisce un rifacimento del 2022 della seduta “
Garden Egg” di
Peter Ghyczy (1967), realizzata dal duo di designer olandesi Klarenbeek & Dros, utilizzando plastiche a base di
alghe stampate in 3D. Tra i progetti selezionati, quelli della start-up britannica
Shellworks, che sfrutta i microrganismi per creare bioplastica e la ricerca dell'Università di Portsmouth e del Politecnico federale di Zurigo (
ETH) su enzimi per la degradazione della plastica.
Dopo il Vitra Design Museum a Weil am Rhein, la rassegna si sposterà al museo
V&A Dundee (dal 29 ottobre 2022 al 5 febbraio 2023), quindi al
maat di Lisbona (primavera 2023).
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