4 settembre 2024 08:46
Un ulteriore sviluppo nella gestione di imballaggi flessibili a fine vita è stato annunciato dal progetto HolyGrail 2.0 per la marcatura mediante "filigrana digitale" (digital watermarks) di imballaggi in plastica a fini di identificazione e riciclo per frazione o ambito applicativo.
È stata infatti validata a livello industriale la separazione, dal flusso di rifiuti misti, dei film LLDPE per uso igienico e di quelli in polipropilene per uso alimentare combinando la filigrana digitale e la tecnologia di identificazione NIR (vicino infrarosso).
Grazie alla collaborazione di Digimarc per la marcatura e di Pellenc ST per i rilevatori NIR, le prove sono state condotte con successo tra dicembre 2023 e febbraio 2024 presso l'impianto di riciclo di Hündgen Entsorgung, in Germania.
I test sono stati eseguiti su comuni flussi di rifiuti da imballaggio additivati con quantità aggiuntive di film in polipropilene e LDPE dotati di filigrana digitale, forniti da grandi marchi come Essity, Kraft Heinz, PepsiCo e Procter & Gamble. L'attenzione si è concentrata sulla selezione di imballaggi flessibili per creare flussi specifici di frazioni PP per uso alimentare e polietilene per uso igienico. I risultati sono riassunti nella tabella seguente.
Le prove condotte alla fine dell'anno scorso, con selezione in un'unica fase, hanno mostrato, in media, efficienze di rilevamento superiori al 95%, di smistamento superiori all'85% e una purezza della frazione ottenuta oltre il 70%. Si prevede che la selezione in due passaggi, utilizzata spesso negli impianti di riciclo - e quindi più realistica - , migliorerà ulteriormente la purezza delle frazioni in uscita di circa il 20%.
Flussi ulteriormente contaminati e complessi sono stati testati a febbraio 2024. Nella selezione in un unico passaggio di film PE si è raggiunto l'89,9% di efficienza di rilevamento, il 75,1% di selezione, mentre la purezza è stata dell'88,1%. In questo caso hanno influito negativamente sulle prestazioni una produttività più elevata e variabile, la presenza di materiale flessibile mischiato con rigido, rifiuti meno puliti e un maggiore volume di rifiuti in balle.
"Il raggiungimento degli obiettivi obbligatori UE al 2030 per l'incorporazione di plastica riciclata negli imballaggi richiederà cambiamenti sostanziali nell'intera catena del valore, in particolare per produttori e rivenditori che utilizzano imballaggi in plastica - sottolineano i promotori dell'iniziativa -. I nuovi progressi tecnologici sono pronti a soddisfare questi requisiti, offrendo nuove opportunità nell'economia circolare del settore del packaging".
Nello stesso sito, sarà avviata nelle prossime settimane una campagna di prove, della durata di tre mesi, per valutare la selezione di rifiuti post-consumo da imballaggi rigidi, dotati di filigrana digitale, introdotti nei mercati danese e tedesco da varie aziende che partecipano al progetto. Saranno utilizzati a questo scopo due prototipi di attrezzature di rilevamento sviluppati congiuntamente da Pellenc ST e Digimarc, installati sulla linea di selezione.
Due test di riciclo su scala industriale con il materiale smistato completeranno la Fase 3 del progetto. Borealis sta infatti eseguendo prove su film in PP e sulle frazioni flessibili in LDPE selezionate da Hündgen Entsorgung. In un altro sito verranno in seguito condotte le prove di riciclo su flaconi in PET non per uso alimentare provenienti dalla campagna di selezione di imballaggi rigidi.
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