23 settembre 2024 08:45
Grazie a una collaborazione interaziendale e formativa, gli studenti della Scuola Specializzata Superiore d’Arte Applicata di Lugano (SSS’AA) svilupperanno un modulo d’arredo utilizzando la stampa 3D. L'iniziativa - spiegano gli organizzatori - mira a promuovere l’autoproduzione, con l’obiettivo di estendere la longevità degli arredi, riducendo così gli sprechi.
Il progetto coinvolge due aziende che operano sul confine tra Italia e Svizzera. La varesina Lati, specializzata nel compounding di termoplastici per uso ingegneristico e la start-up eXgineering con esperienza nella microestrusione in applicazioni speciali, interessata a sviluppare due nuove tecnologie: RAM (Robotic Additive Moulding) e l'estrusione dinamica, che permette di alternare materiali con proprietà diverse all’interno del volume di stampa.
Alla base della cooperazione, c’è il desiderio di Simone Maccagnan, CEO & Founder di eXgineering, e di François Croci, docente e responsabile della formazione del corso di Design di Prodotto della SSS’AA, di "creare una rete transfrontaliera ed interregionale che colleghi aziende e istituzioni formative, con l'obiettivo di sviluppare talenti e connetterli con imprese in grado di valorizzarne appieno il potenziale".
L’iniziativa coinvolgerà otto studenti che frequentano il secondo anno del corso di Design di Prodotto della Scuola Specializzata Superiore d’Arte Applicata del CSIA (Centro scolastico per le industrie artistiche) nella progettazione e sviluppo di un sistema composto da semilavorati (assi, pannelli, mensole) ed elementi di connessione.
I connettori, in particolare, dovranno essere pensati per essere facilmente modificabili e riproducibili con stampanti 3D domestiche, consentendo in questo modo l'autoproduzione.
Il prodotto finale dovrà soddisfare due requisiti: democratizzare la produzione di soluzioni di arredo, permettendo all'utente finale di scegliere cosa acquistare, cosa autoprodurre ed eventualmente cosa personalizzare, combinando elementi già a sua disposizione con parti nuove; e, in secondo luogo, prolungare la vita dei mobili grazie al principio della modularità, che permette di sostituire con facilità parti danneggiate e di riadattare la struttura a nuove esigenze e gusti, riducendo così anche i rifiuti.
Lati condurrà una ricerca sui materiali non solo tecnicamente più idonei al processo e alle esigenze di progetto, ma anche sostenibili, provenienti se possibile da riciclo.
I primi prototipi dovrebbero essere pronti alla fine di novembre. In seguito, i partner industriali si impegneranno a condurre lo scouting di industrie interessate a supportare lo scaling-up del progetto.
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