11 novembre 2024 08:50
Il produttore francese di pneumatici Michelin ha annunciato la chiusura di due stabilimenti in Francia, a Cholet (foto a destra) e Vannes, con impatto su 1.254 addetti e fine della produzione prevista entro l'inizio del 2025.
Lo stabilimento di Cholet occupa 955 lavoratori e produce principalmente pneumatici per autocarri leggeri (85%), oltre a semilavorati in gomma. Quello di Vannes (foto sotto), con 299 addetti, opera nel segmento dei rinforzi metallici per pneumatici, destinati ai siti di Michelin in Spagna, Italia e resto d'Europa.
Entrambi gli stabilimenti affrontano da anni gravi difficoltà economiche - afferma il gruppo francese -. I due siti sono stati fortemente influenzati dalla trasformazione strutturale del mercato degli pneumatici per auto e autocarri, e dal peggioramento della competitività europea, dovuto principalmente all'inflazione e all'aumento dei costi energetici.
Per quanto concerne la domanda, negli ultimi anni è cresciuta la quota di mercato degli pneumatici a basso costo (+9% auto, +11% autocarri), provenienti principalmente dall'Asia, penalizzando i segmenti premium dove opera la società (rispettivamente -11% e -8%). Una situazione che ha portato a un eccesso strutturale di capacità produttiva in alcuni stabilimenti europei di Michelin.
"La decisione di chiudere i due siti - si legge nella nota - è stata presa come ultima risorsa, dopo aver analizzato e valutato tutte le soluzioni alternative".
Gli addetti in esubero potranno scegliere tra pensionamento anticipato, supporto per trasferimenti interni e misure di ricollocamento. Michelin sta portando avanti il progetto di revamping di Parc Cataroux a Clermont-Ferrand, con un investimento misto pubblico-privato che potrebbe generare 1.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030.
La società riafferma il ruolo strategico della Francia, dove è presente con la sua sede generale a Clermont-Ferrand e con il centro di ricerca e sviluppo presso il campus Ladoux. Negli ultimi dieci anni, Michelin ha investito oltre 2,6 miliardi di euro nel paese, di cui 1,5 miliardi per modernizzare i siti produttivi, con interventi in termini di digitalizzazione, ambiente e qualità dei luoghi di lavoro.
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