28 novembre 2024 08:52
Impianti che aprono, altri che chiudono. Il riciclo delle plastiche in Europa si trova in una fase di incertezza determinata da consumi stagnanti, bassi prezzi dei polimeri vergini a fronte di alti costi dell'energia, dove continuano ad aumentare le importazioni extra-UE, non sempre allineate agli standard UE.
Un trend che trova riscontro nell'ultimo report (scaricabile in allegato) elaborato dall'associazione dei riciclatori europei di materie plastiche (Plastics Recyclers Europe) sulle capacità installate nel vecchio continente (EU27+3).
L'anno scorso erano circa 850 le imprese attive nel riciclo di plastiche, con una capacità pari a 13,2 milioni di tonnellate, in crescita del +6% rispetto al 2022. Il dato non sembrerebbe destare preoccupazione, stante il segno più davanti al numero, se non fosse che l'incremento risulta essere il più basso dal 2017 e che nei cinque anni precedenti la capacità era raddoppiata, registrando una crescita media annua del +17%.
Se non è tecnicamente recessione, non si sbaglia poi tanto evocando lo spettro della stagnazione, mentre la UE è impegnata in un sforzo verso la transizione verde, con ambiziosi obiettivi di riciclo e di utilizzo di riciclato destinati a crescere nei prossimi anni.
Si può invece parlare di recessione sotto il profilo economico: per la prima volta, infatti, il fatturato del settore è diminuito del -12,5% rispetto al 2022, attestandosi a circa 9,1 miliardi di euro.
"Le sfide che il riciclo ha dovuto affrontare nel 2022 vengono confermate dagli ultimi dati relativi al 2023 - afferma Ton Emans, Presidente di Plastics Recyclers Europe -. Inoltre, gli investimenti nel settore si sono dimezzati, passando dal miliardo del 2022 a soli 500 milioni di euro l'anno scorso".
Scendendo in dettaglio, la capacità di riciclo più alta riguarda i film poliolefinici, con 3,5 milioni di tonnellate (26%), quindi PET (3-3,2 milioni di tonnellate, di cui 100.000 t di vaschette) e poliolefine rigide; queste tre frazioni rappresentano insieme oltre i tre quarti della capacità complessiva europea (vedi grafico). Segue il PVC con 1,1 milioni di tonnellate annue (per il 70% rigido) e i restanti polimeri o frazioni miste.
Il riciclo chimico è ancora marginale, con 150.000 tonnellate disponibili nel 2023, prevalentemente di pirolisi.
A livello nazionale, la Germania possiede la maggiore capacità installata, compresa tra 2 e 2,5 milioni di tonnellate, seguita dalla Spagna con circa 2 milioni di tonnellate e dal terzetto Italia, Regno Unito e Francia, ognuna con una capacità tra 1 e 1,5 milioni di tonnellate.
Sulla scorta di questi numeri, Plastics Recyclers Europe ribadisce l'invito già rivolto agli Stati membri e alle istituzioni europee di agire subito, applicando la legislazione esistente per garantire la competitività dell’industria europea e una crescita lineare delle capacità di riciclo.
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