29 aprile 2025 08:42
Una trentina tra aziende e associazioni europee delle filiere delle materie plastiche, packaging e riciclo hanno inviato una lettera alla Commissione europea esprimendo serie preoccupazioni in merito alla bozza del Clean Industrial State Aid Framework (CISAF), lamentando l’assenza di un sostegno mirato alle misure di circolarità.
Il Clean Industrial Deal (CID) riconosce che la circolarità deve essere una priorità - si legge nella missiva - la chiave per massimizzare le risorse limitate dell'UE, ridurre le dipendenze ed aumentare la resilienza, con l'ambizione di rendere l'UE leader mondiale nell’economia circolare entro il 2030. Ma - sostengono i firmatari - questa ambizione non può essere realizzata senza meccanismi di supporto finanziario adeguati, necessari per scalare le infrastrutture abilitanti.
Aziende e associazioni del settore esprimono, quindi, la profonda preoccupazione per il fatto che, nonostante la circolarità e l’accesso ai materiali siano identificati come il quarto pilastro del CID, essa non sia stata inclusa tra le misure contemplate dallo schema di aiuti di Stato.
La bozza del CISAF prevede, infatti, misure di aiuto per accelerare l'adozione delle energie rinnovabili, facilitare la decarbonizzazione industriale, garantire una capacità di produzione sufficiente di tecnologie pulite e mitigare il rischio degli investimenti privati in progetti correlati ai tre punti precedenti.
L'assenza di misure a favore della circolarità costituisce "una significativa incoerenza politica che rischia di compromettere la disponibilità di materie prime secondarie, minando gli obiettivi dichiarati del CID".
Da qui la richiesta di includere esplicitamente le misure di circolarità nel CISAF, passo naturale e necessario per supportare l’obiettivo del CID di incrementare la circolarità dei materiali fino al 24% entro il 2030, mantenendo le risorse in uso il più a lungo possibile.
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