17 novembre 2009 - PlantBottle viene prodotta con PET parzialmente ottenuto da risorse rinnovabili. In Danimarca anche con RPET. Coca Cola ha iniziato a distribuire sul mercato le prime bottiglie PlantBottle, prodotte con un PET ottenuto per il 30% da risorse rinnovabili, grazie all'utilizzo di glicole monoetilenico (MEG) ricavato da canna da zucchero e melassa, prodotto in Brasile. Le prime bevande imbottigliate nei nuovi contenitori sono Coca-Cola e acqua minerale Dasani distribuite in alcuni Paesi. La società statunitense prevede di arrivare a produrre oltre 2 miliardi di bottiglie entro la fine del 2010. Uno dei primi mercati europei a beneficiare dei nuovi contenitori è la Danimarca, dove sono già in commercio PlantBottle da 500 ml e da 2 litri per Coca-Cola, Coca-Cola Light e Coca-Cola Zero. Bevande con i marchi Coca-Cola, Sprite, Fresca e Dasani saranno distribuite in Canada a partire da dicembre. Le nuove bottiglie saranno quindi introdotte in alcune aree occidentali degli Stati Uniti dal prossimo gennaio. In seguito saranno coperti Brasile, Giappone e Messico, per arrivare all'Expo di Shanghai, in Cina, il prossimo anno. Nulla viene detto a proposito della vendita sul mercato italiano. PlantBottle è a tutti gli effetti in PET e come tale può essere riciclata senza difficoltà seguendo i normali circuiti della raccolta differenziata, importante caratteristica che la diversifica dai packaging in biopolimero, che devono invece essere compostati o smaltiti in discarica. Nel caso delle bottiglie distribuite sul mercato danese, al 15% di materie prime rinnovabili si aggiunge un 50% di PET da riciclo (opportunamente purificato), che migliora ulteriormente l'impatto ambientale. Alcuni studi preliminari di LCA, commissionati dal gruppo statunitense, evidenzierebbero, per la PlantBottle, benefici ambientali rispetto alle tradizionali bottiglie in PET nell'intero ciclo di vita del prodotto. Il PET viene normalmente sintetizzato a partire da un 30% di MEG ( glicole monoetilenico) e 70% di PTA (acido tereftalico purificato). Nel caso delle PlantBottle, il MEG non è ottenuto da materie prime petrolchimiche, ma da bioetanolo. Coca Cola sta studiando con alcuni partner l'utilizzo di altre materie prime rinnovabili, oltre alla canna da zucchero, che non abbiano usi alimentari. Obiettivo del programma di ricerca è realizzare bottiglie ottenute da biomasse ricavate da sottoprodotti dell'industria agricola e alimentare, che andrebbero altrimenti smaltiti come rifiuti.
15 maggio 2009 - Messe a punto nuove bottiglie prodotte con PET in parte ottenuto da risorse rinnovabili. Il colosso statunitense del beverage Coca-Cola Company ha annunciato ieri lo sviluppo di una nuova bottiglia prodotta parzialmente con materie rinnovabili, battezzata “PlantBottle”. Secondo la società, la resina utilizzata per stampare le preforme e soffiare le bottiglie è uno speciale PET in cui uno dei componenti - il glicole monoetilenico, MEG - è ottenuto a partire da zucchero di canna e melassa; il contenuto di risorse rinnovabili è limitato, per ora, al 30% circa. Coca- Cola starebbe anche studiando l'utilizzo di altre piante per una futura generazione di materiali. La nuova bottiglia sarebbe così completamente riciclabile nei normali impianti PET, senza rischi di contaminazione, ma offrirebbe una riduzione del 25% delle emissioni di CO2 in atmosfera, grazie alla natura in parte vegetale delle materie prime; risultato testimoniato da uno studio di LCA condotto dall'Imperial College London. Secondo Muhtar Kent, Chairman e CEO di Coca-Cola, questo progetto è un significativo passo avanti nella messa a punto di imballaggi sostenibili, in vista della possibilità di introdurre bottiglie prodotte con materiali al 100% rinnovabili e riciclabili. Le prime bottiglie saranno introdotte sul mercato nordamericano entro la fine di quest'anno. Read this news in English on Polimerica.eu
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