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L’epidemia di
Covid-19 potrebbe avere gravi riflessi negativi, almeno nel breve periodo, sull’
occupazione nel nostro paese.
Secondo un recente studio di
Unioncamere, ipotizzando una progressiva uscita dalla crisi e la ripresa delle attività economiche entro il mese maggio, gli occupati potrebbero diminuire quest’anno di oltre
420.000 unità rispetto al 2019 (-2,1%), al netto dei lavoratori che beneficeranno della cassa integrazione guadagni ordinaria o in deroga: 232mila saranno lavoratori autonomi e
190.000 dipendenti.
L’
industria potrebbe perdere
113.300 addetti, dei quali
10.100 nel settore delle materie
plastiche e della
gomma. Il settore più duramente colpito dalla crisi è però quello dei servizi, con un calo dell’occupazione stimato in oltre 300mila unità, di cui 220.000 legate a turismo e ristorazione.
Ci sono anche settori in cui l’occupazione è stimata in
crescita, come
sanità (+26mila unità), servizi
ICT (+8mila unità) e industria
farmaceutica (+1.200 unità).
![fonte: unioncamera](https://www.polimerica.it/public/immagini/2020%20una%20volta/uniomcamere_occupazione.jpg)
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