17 gennaio 2024 11:03

Il gelato è uno dei prodotti della tradizione gastronomica italiana, riconosciuto in tutto il mondo. Meno noto il fatto che le tecnologie utilizzate per conservarlo e trasportarlo sono anch'esse un'eccellenza del nostro paese.

Non deve stupire, quindi, che sia italiana anche una delle principali aziende a livello mondiale specializzata nella produzione delle vaschette termoisolate utilizzate per confezionare il prodotto, la toscana Imballaggi Alimentari.

"Qualche anno fa abbiamo deciso di proporre una versione a ridotto impatto ambientale delle nostre vaschette in polistirene espanso sinterizzato (EPS), - esordisce Giulio Dell'Avanzato (nella foto), Export Manager di Imballaggi Alimentari -. Partendo dal presupposto che il materiale deve soddisfare, oltre ai requisiti prestazionali, anche le norme sul contatto con alimenti, insieme con il nostro fornitore di EPS, BASF, abbiamo iniziato a valutare le possibili opzioni, individuando nella materia prima Styropor Ccycled la soluzione ottimale".

Con questo materiale è stata prodotta la vaschetta Re-Maxigel, in colore bianco o marrone, che nel 2022 è stata selezionata tra i sette vincitori della categoria Creatività Circolare nell'ambito del bando Conai per l’Ecodesign.

Con il marchio Ccycled, BASF commercializza materie prime derivate da riciclo chimico, certificate attraverso il bilancio di massa, quindi con prestazioni e lavorabilità pari a quelle vergini, ma con una ridotta impronta di carbonio.
I benefici sono evidenti: non occorre modificare gli impianti, le prestazioni sono identiche a quelle delle vaschette in EPS vergine, il contatto con alimenti è assicurato. L'unico punto ancora critico è il maggior costo del materiale.
"Oggi Styropor Ccycled ha una disponibilità limitata principalmente legata alla ridotta reperibilità sul mercato dell’olio di pirolisi, situazione destinata a cambiare con l'aumento delle capacità - spiega Fabio Perrotta  (foto a destra), Manager Technical Business Development per gli stirenici in Sud Europa di BASF -. Ma i benefici sotto l'aspetto ambientale, che possono essere comunicati al mercato, ripagano senz'altro del maggior impegno di tutta la filiera a monte".

Il tema della comunicazione degli aspetti ambientali del prodotto è particolarmente delicato quando si parla di riciclo chimico, dato che il grande pubblico non possiede competenze in materia e che può quindi confondere il riciclo chimico con quello meccanico o non comprenderne appieno i benefici.
"Insieme con BASF abbiamo avviato un piano di comunicazione che si rivolge alle gelaterie per raggiungere i consumatori finali”, spiega Dell'Avanzato. “Una brochure illustrativa (scaricabile in allegato, ndr) che viene consegnata insieme alla vaschetta di gelato, dove sono illustrati in modo semplice e trasparente tutti i passaggi che portano dal rifiuto a Re-Maxigel; inoltre forniamo informazioni al pubblico anche attraverso il nostro sito e i canali social".

Che non si tratti di greenwashing è testimoniato dal fatto che l'azienda ha investito non poche risorse nel progetto, certificando attraverso lo schema accreditato Remade in Italy il sito di Anzio dove vengono prodotte le vaschette Re-Maxigel, che oggi rappresentano poco meno del 30% della produzione complessiva, quindi non un articolo 'da vetrina'. L'azienda toscana sta anche lavorando a una vaschetta in 100% riciclato, dato che oggi - per ragioni meramente tecnologiche - il guscio è in EPS Styropor Ccycled, ma la parte interna è in polistirolo compatto, il cui compound non è ancora disponibile in versione Ccycled.
"Stiamo studiando una soluzione da riciclo chimico per la vaschetta interna - nota Perrotta -, ma valutiamo anche altri polimeri che potrebbero fornire le stesse prestazioni".

"Le vaschette Re-Maxigel sono sempre più richieste e le normative ambientali in arrivo, se il riconoscimento del riciclo chimico sarà esteso, sosterranno ulteriormente la domanda. Lo vediamo in Spagna, dove la plastics tax non viene applicata ai nostri prodotti, per la parte ottenuta con riciclato. Confidiamo che lo stesso approccio venga adottato a livello comunitario, favorendo l'utilizzo di materiali meno impattanti sull'ambiente", conclude Giulio Dell'Avanzato.

Con il contributo di:
BASF Italia

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