Non ci credeva (quasi) nessuno, forse nemmeno noi, che nell'anno appena trascorso l’industria nazionale delle materie plastiche potesse rialzare la testa.

In primavera non c’era (abbastanza) materia prima da lavorare, l’estate non era stata particolarmente favorevole e il terzo trimestre del 2015 è stato vissuto dall’industria nazionale, mediamente, con un tiepido ottimismo della serie “peggio degli anni passati proprio non può andare”.

E infatti l’outlook elaborato in autunno indicava una crescita contenuta, seppur discreta, di poco superiore al +1% dei volumi di materie plastiche trasformate in Italia. Un incremento che testimonia ancora una volta l’andamento dinamico del comparto, decisamente superiore all’andamento del Paese nel suo complesso, con un PIL che secondo le ultime stime, riviste ulteriormente al ribasso proprio negli ultimi mesi dell’anno, crescerà non più dello 0,8% nel 2015.

Si era già avvertito in autunno, comunque, l’effetto traino dell’industria dell’auto, che con incrementi di oltre il +50% su base stagionale aveva cominciato a fare da volano a tutta la filiera (compounder e stampatori di tecnopolimeri in prima fila).

Dall’altro lato pesavano invece la stagnazione delle attività edilizie e infrastrutturali, le difficoltà oramai strutturali di alcuni comparti dell’imballaggio tra cui il film estensibile (aggredito da fornitori presenti in paesi low cost – spiccano Polonia e Arabia Saudita) e i sacchetti per asporto merci oltre a una serie di altri micro comparti destinati al consumo, che subivano la stentata ripresa dei consumi finali.

Nel complesso, complice il quadro macroeconomico decisamente favorevole, dall’Euro debole che favorisce le esportazioni e contiene l’import di manufatti, al prezzo del petrolio ben al di sotto dei 50 dollari al barile, all’inflazione ai minimi storici, all’occupazione in recupero, l’ultimo scorcio dell’anno appariva come un preludio a una robusta ripresa da concretizzarsi nei primi mesi di quest’anno.

Stiamo ora sistematizzando i preconsuntivi 2015 e nonostante l’anno appena concluso sia stato decisamente travagliato, ci appare chiaro che la ripresa è arrivata in anticipo: i volumi di termoplastiche assorbiti dall’industria nazionale per la prima volta nell’ultimo decennio evidenziano un incremento dell’ordine del +3%, con il polipropilene che arriva oltre al +4%.