Consorzio Carpi a Terra Futura per illustrare le potenzialità del riciclo di rifiuti, non solo di quelli urbani.
7 giugno 2012 04:55
Il Consorzio di riciclatori indipendenti Carpi ha organizzato il 25 maggio scorso a Firenze, in occasione di Terra Futura, un convegno dedicato al riciclo di materie plastiche, intitolato: “La storia, il valore e le opportunità del riciclo della plastica in Italia”. Obiettivo dell'incontro, rivolto più al grande pubblico che non agli operatori del settore, era mostrare che il recupero e il riciclo non riguarda solo i rifiuti domestici, ma anche quelli di provenienza industriale e che questa attività rappresenta una preziosa risorsa economica per il nostro Paese.
Il convegno è stato aperto da Alessandro Stocco di Carpi, che ha ripercorso in sintesi la storia del riciclo della plastica nel nostro paese: dai pionieristici anni ’60, che hanno visto la nascita dei primi processi di riciclo degli scarti di produzione, per toccare gli anni ’70, periodo di evoluzione impiantistica, fino ad arrivare ai giorni nostri, in una situazione di maturità tecnologica.
Il secondo intervento si è concentrato sull'attuale scenario di mercato: il settore del riciclo in Europa coinvolge circa 50.000 aziende e 1.500.000 posti di lavoro, per un un giro d’affari stimato in 180 miliardi di euro. A livello nazionale, secondo gli ultimi dati Corepla, nel 2011 sono state immesse due milioni di tonnellate di imballaggi in plastica, di cui circa il 63% proveniente dal circuito domestico e circa il 37% dal circuito C&I (Commercio e Industria). In questo contesto, insieme a Corepla, il Consorzio Carpi, con una trentina di aziende associate, raccoglie e ricicla circa la metà della plastica proveniente dagli imballaggi terziari, circa 200mila tonnellate sulle 355.000 t/a non imputabili a raccolta urbana e domestica (di competenza Corepla), contribuendo in maniera significativa al raggiungimento degli obiettivi nazionali e comunitari di riciclo.
Paolo Glerean, membro in carica del Management Committee di EuPR (l’associazione che rappresenta a livello istituzionale a Bruxelles i riciclatori europei di plastiche), ha sottolineato come oggi il cittadino abbia ormai compreso l’importanza di una gestione dei rifiuti che, fino a poco tempo fa, considerava essenzialmente un problema. L’avvento della crisi economica ha ribaltato però questa visione. Dal momento che il cittadino considera i rifiuti come una risorsa, e non più un problema, vorrebbe poterli trattare come un bene economico e non solo come un costo. Secondo Glerean: “sarà questo il passaggio che l’Europa dovrà riconoscere e gestire anche a livello legislativo in quanto, attualmente, le normative vigenti considerano i rifiuti un problema da risolvere”. Questa tendenza deve invece gradualmente mutare, rendendo il singolo cittadino consapevole di quali siano gli imballaggi facilmente riciclabili e facendolo diventare il reale e primo protagonista della gestione dei propri rifiuti.
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