Tra le tecnologie chiave abilitanti anche materiali innovativi, nanotecnologie e sistemi avanzati di produzione.
2 luglio 2012 06:09
La Commissione Europea ha lanciato nei giorni scorsi una nuova strategia europea per la diffusione e lo sviluppo delle Tecnologie chiave abilitanti (KET), che includono micro e nanoelettronica, materiali avanzati, biotecnologie industriali, fotonica, nanotecnologie e sistemi avanzati di produzione. Un mercato potenziale che a livello mondiale si stima crescerà dagli attuali 646 miliardi di euro ad oltre 1.000 miliardi entro il 2015, con un incremento del 54%, equivalente ad oltre l'8% del PIL dell'Unione europeo.
L’Europa è leader nella ricerca e nello sviluppo per le KET, con una quota mondiale di domande di brevetto superiore al 30%. Malgrado ciò, il dominio dell’UE nella ricerca non si traduce nella produzione dei beni e dei servizi necessari per stimolare la crescita e l'occupazione.
La decisione è stata accolta con favore dal Cefic, la federazione europea della chimica, che si è impegnata a trasferire i principi del programma in soluzioni concrete che possano creare sviluppo e occupazione, in quattro dei sei obiettivi fissati dalla Commissione: materiali avanzati, biotech, nanotecnologie e sistemi produttivi. Secondo Gernot Klotz, responsabile R&D della Federazione: "Mantenere in Europa le KET è cruciale e strategico, poiché sono le pietre angolari per fornire nuova energia ('re-energize') alla politica industriale europea".
L'industria chimica, spiegano al Cefic, si trova in una posizione unica per declinare le KET nei prodotti richiesti dai cittadini. La catena del valore amplia e differenziata e la simbiosi tra piccole, medie e grandi aziende rende infatti possibile la messa a punto di un'ampia gamma di tecnologie e prodotti innovativi.
"I prodotti più innovativi, ad alto valore aggiunto, come gli 'smartphones' o le auto elettriche, funzionano grazie alle Tecnologie chiave abilitanti - afferma il Vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani -. Le KET sono il cuore e il cervello della nuova innovazione industriale ed hanno un potenziale, inespresso, per creare nuova occupazione qualificata in Europa". Aggiunge Tajani: "L'Europa necessita di sviluppare l'applicazione su scala industriale delle KET: queste tecnologie popolano già il futuro economico e tecnologico dell'Unione. Investire maggiormente nelle KETs significa contribuire, in maniera concreta, alla crescita e alla creazione di posti di lavoro, mantenendo e rafforzando la leadership tecnologica europea".
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