Con Sunbase, P.E.T. Engineering risolve il problema dell'estroflessione del fondo quando si introduce azoto nello spazio di testa.
23 luglio 2012 06:10
Ottenere un equilibrio tra leggerezza e qualità della bottiglia in presenza di riempimento con azoto non è sempre facile. Il problema principale - spiegano alla P.E.T. Engineering -, consiste nell'evitare l'estroflessione del fondo della bottiglia. Per alleggerire il contenitore, infatti, molti imbottigliatori introducono azoto nello spazio di testa, poiché in questo modo si riescono a ottenere buone performance meccaniche anche in presenza di pesi molto ridotti.
La pressurizzazione, tuttavia, crea sollecitazioni tali da indurre deformazioni sul corpo, in particolar modo sul fondo che, se non è sufficientemente robusto, tende ad estroflettere. Questa deformazione rende instabile la bottiglia, con disagi sia durante la movimentazione che nell'utilizzo finale.
Un limite che P.E.T. Engineering è riuscita a risolvere con il fondo Sunbase, fresco di brevetto. La particolare geometria messa a punto dai tecnici dell'azienda trevigiana è in grado di conferire maggiore resistenza e rigidità al fondo, pur con un numero di nervature limitato e la presenza di azoto. Si riesce i questo modo a contenere l’estroflessione del fondo utilizzando le convenzionali attrezzature di soffiaggio, anche datate, in un’ampia finestra di processo.
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