EuPR denuncia carenze strutturali a livello europeo nella raccolta e riciclo di bottiglie PET.
6 febbraio 2013 06:51
L'associazione europea dei riciclatori di materie plastiche Plastics Recyclers Europe (EuPR) ha diffuso una nota dove denuncia un "persistente e strutturale fallimento del mercato" per quanto concerne la gestione dei rifiuti in PET a livello europeo.
Da un lato, segnala l'associazione, le infrastrutture di raccolta esistenti hanno raggiunto il limite e la quota di bottiglie PET recuperate è da tempo stagnante sul 50% dell'immesso al consumo, laddove i volumi non recuperati continuano a finire in discarica o avviati a recupero termico. D'altro canto, negli ultimi anni è aumentata la domanda di PET rigenerato e ciò ha comportato ingenti investimenti in nuove linee di riciclo. "L'effetto combinato di questi due fallimenti del mercato - nota Casper van den Dungen, chairman del gruppo di lavoro PET in EuPR - sta portando gli impianti di riciclo a operare ben sotto il 75% delle loro capacità".
Sempre secondo van den Dungen, l'Europa non sta massimizzando l'uso sostenibile di risorse preziose come il PET post-consumo; inoltre, a causa del crescente utilizzo di bottiglie in plastica ultraleggere e di forma complessa, negli ultimi anni sono cresciuti i costi medi di riciclo; oneri che non possono essere compensati attraverso economie di scala.
Secondo l'associazione dei riciclatori, la ventilata revisione dei dazi antidumping sul PET vergine potrebbe aggravare ulteriormente la competitività della trasformazione di questo polimero in Europa, colpendo indirettamente anche il materiale riciclato.
Per migliorare l'efficienza del recupero di PET, sostiene EuPR, è necessaria una filiera bilanciata e ben gestita. Plastics Recyclers Europe sta cercando di riformare l'nfrastruttura per il riciclo del PET a livello europeo e di compensare gli squilibri, ma per ottenere risultati ritiene necessario il sostegno di tutti i soggetti coinvolti e, in particolare, delle istituzioni comunitarie; sempre che si voglia realmente raggiungere gli obiettivi presenti e futuri della Direttiva sui rifiuti da imballaggio.
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