Terni Research rinuncia all'acquisto delle aree ex-Basell. A rischio la riconversione del polo alla chimica verde.
4 marzo 2013 07:02
Rischia di sfumare il piano di riconversione alla chimica verde del polo ternano, dopo l'uscita di Terni Research, uno dei protagonisti della cordata interessata ad acquisire le aree ex-Basell lasciate libere in seguito allo smantellamento dell'impianto polipropilene di LyondellBasell, fermato definitivamente nel 2009. Resterebbero così in corsa solo Novamont e Cosp Tecnoservice.
In una lettera, Terni Research ha annunciato venerdì scorso di non essere più interessata all'operazione, stante la mancanza di una risposta da parte di LyondellBasell all'offerta di acquisto. Stato di incertezza che obbliga la società ternana a mantenere congelati i capitali necessari alla partecipazione nell'investimento; situazione divenuta col tempo insostenibile.
Le trattative per il rilancio del polo chimico erano iniziate tre anni fa, con Novamont interessata inizialmente ad acquisire gli impianti Basell, al fine di riconvertirli nel medio periodo a nuove produzioni; opzione però poco gradita al gruppo chimico LyondellBasell. Le trattative erano quindi proseguite per le sole aree lasciate libere, pari a circa 37 ettari attrezzati, per le quali si è fatta avanti una cordata composta da Terni Research, Novamont, Cosp Tecnoservice e Sviluppumbria.
L'ultima offerta risale al novembre dello scorso anno, anche questa senza una risposta dalla controparte, tanto da spingere il Ministero dello Sviluppo Economico a chiedere ai vertici LyondellBasell di fornire chiarimenti, in tempi rapidi, sulle intenzioni della società sul destino dell'insediamento umbro.
All'interno del polo chimico ternano, oltre a Novamont, operano altre aziende, tra le quali Treofan e Meraklon; quest'ultima, dopo un lungo periodo di amministrazione controllata, è oggetto di trattativa per la cessione ad un gruppo estero di cui non si conosce ancora il nome.
Il petrolchimico di Terni è stato selezionato tra i nove progetti che saranno finanziati nell'ambito del bando Miur sui Cluster Tecnologici Nazionali. Nella città umbra sarebbe dovuto sorgere un polo nazionale per la chimica verde dei materiali, con investimenti per quasi 40 milioni di euro.
Per richiamare l'attenzione sul polo chimico ternano, i lavoratori hanno indetto per questa mattina un presidio davanti ai cancelli del polo chimico. Alle ore 10 è prevista una conferenza stampa indetta dai sindacati.
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