Goletta Verde ha avvistato nel Mar Tirreno quantità significative di rifiuti galleggianti, in gran parte materiali plastici.
10 settembre 2013 08:47
Premesso che i rifiuti non finiscono in mare con le proprie gambe, ma qualcuno li butta, il livello di attenzione dell'opinione pubblica sul 'marine litter' è oggi più alto che mai, tanto da spingere anche l'industria delle materie plastiche ad interrogarsi e ad agire sul fronte della prevenzione.
Si è parlato a lungo della straordinaria concentrazione di rifiuti in alcune zone dell'Oceano Pacifico, frutto dell'azione delle correnti marine, ma il problema interessa in misura minore anche gli specchi d'acqua salata più vicini a noi, come mostrano i risultati delle osservazioni condotte dalla Goletta Verde di Legambiente nel mar Tirreno, dallo Stretto di Sicilia alla Liguria.
L'osservazione, condotta al largo dei 3.000 km di coste tirreniche in collaborazione con l'Accademia del Leviatano (e il patrocinio di Novamont), ha registrato una concentrazione massima, nel Tirreno centro-meridionale, di 13 macro rifiuti galleggianti per chilometro quadrato; di questi, il 95% era costituito da plastiche e il 41% da sacchetti e frammenti.
La ricerca è stata condotta seguendo il protocollo scientifico elaborato dal Dipartimento Difesa della natura di Ispra e dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, prendendo in considerazione solo i rifiuti galleggianti più grandi di 25 cm.
Il Tirreno centro-meridionale si è rivelata l'area a maggiore densità superficiale di rifiuti, con 13,3 oggetti per chilometro quadrato, contro i 5,1 del Tirreno centro-settentrionale, i 2,1 della tratta Livorno-Bastia e i 2,4 della tratta Fiumicino-Ponza.
Dopo buste e frammenti, il 13% della plastica avvistata in mare dai ricercatori è costituita da teli (residui di dimensioni pari a un metro o più) e il 12,5% da bottiglie di plastica. Il 33% è stata, invece, la percentuale di cassette di polistirolo (tipico rifiuto della pesca) monitorate lungo la tratta Fiumicino-Ponza.
In linea generale, notano i ricercatori, l’abbondanza dei rifiuti è risultata essere di gran lunga maggiore in prossimità della costa.
I risultati dell'indagine sono disponibili sul sito di Legambiente.
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