Il Parlamento Europeo propone di assoggettare a studi di impatto ambientale le esplorazioni e l'estrazione con fracking.
14 ottobre 2013 04:39
Il Parlamento Europeo ha approvato il 9 ottobre scorso una proposta per sottoporre a valutazione di impatto ambientale (EIA, Environmental Impact Assessment) tutte le attività di esplorazione ed estrazione, mediante fratturazione idraulica (fracking), di idrocarburi non convenzionali, come gas e petrolio da giacimenti di scisto bituminoso (shale gas).
Nella stessa proposta viene suggerito di introdurre misure per prevenire conflitti di interesse e coinvolgere la popolazione nei progetti, mediante adeguata informazione e forme di consultazione.
Il mandato di negoziare un primo accordo con i ministri europei è stato affidato al relatore, l'europarlamentare italiano Andrea Zanoni. La sua relazione è stata approvata con 332 voti favorevoli, 311 contrari e 14 astenuti.
Allo stato attuale, lo studio di impatto ambientale è richiesto per i progetti che prevedono un estrazione di gas superiore ai 500.000 metri cubi al giorno. La proposta prevede che, in caso di estrazione di shale gas mediante fratturazione idraulica, lo studio debba essere predisposto indipendentemente dai volumi estratti.
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