Acquisito da Mossi Ghisolfi il 78% dell’impianto di Patrica dove si produce PET e poliestere biodegradabile per sacchetti.
3 marzo 2014 07:40
Novamont ha rilevato da M&G Finanziaria (gruppo Mossi Ghisolfi) il 78% di Mater-Biopolymer, la società che controlla gli impianti poliestere di Patrica, in provincia di Frosinone, dove lavorano 83 addetti. Il produttore novarese di bioplastiche si è riservato anche un’opzione per acquisire, alla fine del 2016, il restante 22% della società.
A Patrica sono in funzione due unità, ognuna con capacità di 100mila tonnellate annue, che producono, rispettivamente, PET e poliestere biodegradabile Origo-Bi, ottenuto a partire da monomeri parzialmente o completamente da fonte rinnovabile; quest’ultimo è utilizzato da Novamont, in miscela con biopolimeri da amido, per produrre sacchetti per la spesa compostabili e altri film biodegradabili. Novamont era già il principale cliente dell’impianto laziale, che aveva contributo a riconvertire parzialmente quattro anni fa con propria tecnologia, acquisendo contestualmente una quota di minoranza.
Il complesso di Patrica è entrato in funzione nel 1978 grazie a una joint-venture (Sipet) tra Shell e Mossi & Ghisolfi; alla fine degli anni ’90 è passato sotto il controllo del gruppo italiano, insieme a tutte le attività nel PET di Shell, modificando al ragione sociale in M&G Polimeri Italia. Con l’ingresso di Novamont, la società è stata ribattezzata Mater-Biopolymer.
Con il mutare del mercato mondiale del PET, l’impianto è diventato troppo piccolo per le economie di scala di M&G; è invece ideale per le esigenze di Novamont che, dopo la conversione tecnologica anche della seconda linea, disporrà di un impianto perfettamente adeguato alla produzione su grande scala della gamma di poliesteri Origo-Bi.
“In un momento così complesso per il nostro Paese, il settore della Bioeconomia e della chimica da fonte rinnovabili in particolare si confermano volano di importanza strategica per la ripresa economica e per la creazione di valore per l’intero Paese - commenta Catia Bastioli, Amministratore Delegato di Novamont -. Oggi con questa operazione, nei mesi scorsi con operazioni tra loro molto diverse per dimensione e tecnologie coinvolte - come quelle di Adria-Bottrighe, Piana di Monte Verna e Porto Torres, da sola o con importanti partner industriali, - Novamont sta dimostrando che è possibile dare vita a un modello di sviluppo economico e ambientale in grado di re-industrializzare il territorio, riutilizzare competenze e impianti e ricreare posti di lavoro mettendo al centro l’uso efficiente delle risorse e l’integrazione tra ricerca, agricoltura e industria”.
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