Poco meno di 7.000 trasformatori hanno partecipato alla quattro giorni organizzata da Arburg nel quartier generale di Lossburg.
27 marzo 2014 06:15
Per numero di macchine esposte e affluenza di visitatori, gli eventi in-house dei costruttori di macchine si stanno trasformando in vere e proprie fiere in miniatura, con il vantaggio - per l’azienda che li organizza - di non veder distratti i propri clienti dai prodotti della concorrenza.
Un buon esempio di questa tendenza è stato offerto nei giorni scorsi dai Technology Days, organizzati dal costruttore di presse Arburg presso la sede di Lossburg, in Germania: all’evento, durato quattro giorni, hanno partecipato 6.900 stampatori provenienti da cinquantadue paesi, mentre negli spazi allestiti all’interno dello stabilimento - ribattezzati per l’occasione Efficiency Arena - erano esposte una quarantina di isole di lavoro funzionanti, rivolte a diversi settori applicativi con l’efficienza energetica a fare da fil rouge.
Un tipo di evento che pare incontrare il gradimento degli operatori, almeno guardando i numeri: rispetto all’edizione dell’anno scorso, i visitatori sono cresciuti di quasi un quarto e quelli arrivati dall’estero sfiorano ormai la metà del totale, con una netta prevalenza di trasformatori europei, quest’anno soprattutto francesi (265 partecipanti), elvetici (260 ) e polacchi (180); e non sono mancati ospiti giunti da paesi più lontani, anche agli antipodi come Stati Uniti (260 ) e Cina (185).
Un focus speciale era dedicato quest’anno alla tecnologia di ‘additive manufacturing’ Freeformer, evoluzione della stampa 3D su base industriale: una macchina in grado di produrre prototipi e piccole serie utilizzando le comuni materie plastiche in granuli, facendo a meno degli stampi, costruendo il pezzo goccia su goccia, mediante aggiunta successiva di strati di resina. Tecnologia ideale per soddisfare il desiderio dei consumatori di possedere - se non addirittura di costruirsi - articoli unici e personalizzati, in netto contrasto con la produzione di massa che caratterizza la nostra società.
Durante i Technology Days, le Freeformer in funzione a Lossburg producevano articoli a uno o due componenti, tra cui un alleggiamento per connettori in ABS, un pezzo di ricambio per una pressa Allrodunder e la scatola dell’interruttore della stessa Freeformer: il che lascia intravvedere un futuro non molto lontano - forse un po’ inquietante - in cui le macchine si ripareranno da sole producendo all’occorrenza anche i pezzi di ricambio.
Tra le novità presentate da Arburg si segnala anche la pressa elettrica Allrounder 820 A con un nuovo gruppo di chiusura da 400 ton e un’unità di iniezione elettrica da 2100, che completa la serie Alldrive. Con un tempo di ciclo di circa 5 secondi, la macchina stampava 48 cucchiaini da tè alla volta, che a fine linea venivano imballati e marcati con un QR code.
Numerose le applicazioni in mostra, per esempio una lente di ingrandimento in silicone liquido ottenuta con una elettrica Allrounder 470 A, lenti bicomponenti spesse 25 mm stampate da una Allrounder 520 A (tempo di ciclo di 55 secondi) e cilindri siringa (Allrounder 370 A). Nell’area dedicata all’imballaggio, una pressa ibrida Allrounder Hidrive 570 H produceva contenitori a parete sottile con decorazione nello stampo (IML). Dedicata invece ad applicazioni automotive, una servoidraulica Allrounder 820 S stampava un pezzo strutturale da 200 grammi a base di foglia organica e fibre di vetro lunghe.
Nutrita anche la partecipazione alle presentazioni che hanno fatto da contorno al programma espositivo: oltre 3.200 trasformatori hanno partecipato ai seminari organizzati dai tecnici Arburg e da esperti dell’industria delle materie plastiche. Nel tempo libero, i visitatori hanno avuto l’occasione di esplorare i reparti produttivi dell’azienda: a questo scopo, nei quattro giorni dell’evento, sono state organizzate oltre 230 visite guidate a cui hanno partecipato nel complesso 1.750 ospiti.
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