L’associazione eseguirà controlli per individuare gli imballaggi a rischio, soprattutto di origine extra-UE.
13 giugno 2014 10:54
Pack2Go Europe, associazione dei produttori europei di imballaggi alimentari monouso, ha annunciato una campagna di controlli in tutto il continente, con l’obiettivo di raccogliere le prove che imballaggi pericolosi vengono importati, in particolare dall’Asia, e venduti sul mercato europeo. L’associazione raccoglierà anche i dati degli operatori che immettono imballaggi pericolosi sul mercato mercato europeo.
“Alcuni produttori extracomunitari incompetenti o privi di scrupoli producono imballaggi che non soddisfano gli standard di produzione, di qualità e di sicurezza dell’UE - afferma Pack2Go Europe. Peggio ancora, alcuni importatori e distributori mettono sul mercato prodotti che non soddisfano questi standard. Ciò significa che tali importatori e distributori sono responsabili per i prodotti pericolosi utilizzati nei punti vendita della ristorazione e dai servizi di catering, all’insaputa degli operatori o dei consumatori".
L’associazione ha deciso di agire dopo aver ricevuto da Laurent Ruessmann, avvocato specializzato nel commercio internazionale e partner dello studio Fieldfisher, un briefing approfondito incentrato su rimedi giuridici e altri strumenti adatti per fermare questo tipo di abuso.
“Importatori e distributori sono legalmente responsabili della qualità degli imballaggi alimentari importati in Europa e non stanno facendo abbastanza per assicurarsi che i prodotti che vendono siano sicuri per il consumatore - dichiara Eamonn Bates, segretario generale di Pack2Go Europe - Non é sufficiente che i distributori si nascondano dietro ai discutibili certificati di qualità presentati dai produttori asiatici, devono soprattutto assicurarsi che i prodotti siano sicuri. Non appena sapremo dove si trovano i problemi, cercheremo di instaurare un dialogo con la comunità dei distributori in tutta Europa.”
“Gli imballaggi alimentari pericolosi non possono circolare liberamente nel mercato dell’UE - aggiunge Bates -. E’ tempo per tutti di assumersi le proprie responsabilità e assicurarsi che le norme stabilite in Europa per i produttori europei siano rispettate anche dai produttori stranieri. Secondo Bates: "Le dogane e le autorità di vigilanza del mercato devono dare priorità al problema e aiutare a fermare questo commercio pericoloso, facendo in modo che i trasgressori vengono identificati e puniti. Ma in fin dei conti, sono gli importatori e i distributori che devono fare la cosa giusta”.
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