ll produttore di zucchero annuncia nuovi investimenti nella tecnologia di fermentazione degli scarti delle barbabietole.
19 marzo 2015 06:19
La società biotech italiana Bio-on e CO.PRO.B, produttore italiano di zucchero da barbabietola, hanno rinnovato la partnership avviata nel 2008 per la sintesi di bioplastiche a base PHA (polidrossialcanoati) partendo da biomasse, tra cui proprio gli scarti di lavorazione delle barbabietole.
“L’accordo - spiega Claudio Gallerani, Presidente di Coprob, Cooperativa produttori bieticoli che associa circa 5.900 aziende agricole in Emilia-Romagna e Veneto - rientra in un piano di investimenti pluriennale ed è la naturale continuazione della collaborazione iniziata sette anni fa con Bio-on, che ha consentito di sviluppare la tecnologia necessaria per trasformare in bioplastiche di nuova generazione i co-prodotti della trasformazione delle barbabietole da zucchero. Per ampliare l’area di applicazione di questa tecnologia - aggiunge Gallerani - investiremo ulteriori 960 mila euro nel progetto“.
La cooperativa di Minerbio potrà così arricchire il proprio portafoglio con le innovazioni conseguite negli ultimi due anni da Bio-on, oltre un centinaio di formulazioni, “ready to use” per il settore industriale.
L’accordo fra le due aziende - si legge in una nota - nasce dalla ricerca e sviluppo dei laboratori di Bio-on e dalla partecipazione finanziaria di Coprob, esclusivista in Italia per la produzione di PHAs da barbabietola da zucchero.
Quache giorno fa, Bio-on ha annunciato un accordo di collaborazione con Pizzoli finalizzato alla realizzazione di un impianto per PHA da scarti della lavorazione delle patate, che potrebbe entrare in funzione nel 2017 con una capacità iniziale di 2.000 tonnellate annue.
Allo stato attuale, il PHA a marchio Minerv-PHA viene prodotto da Bio-on in un impianto pilota per sviluppo applicativo in provincia di Bologna. La società non è però interessata a produrre direttamente bioplastiche: opera infatti come una Intellectual Property Company, fornendo a potenzali investitori o gruppi industriali la tecnologia per produrre o utilizzare PHAs sulla base di una licenza che limita l’uso ad un territorio o ad una specifica area commerciale.
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