Adottato oggi il Circular Economy Package: nuovi obiettivi per il riciclo dei rifiuti e misure contro il marine littering.
2 dicembre 2015 14:10
La Commissione europea ha adottato oggi, 2 dicembre 2015, un nuovo pacchetto di misure sull’economia circolare, con l’obiettivo di aumentare la competitività, l’occupazione e innescare una crescita economica basata sulla green economy. Il Circular Economy Package prevede un maggior ricorso al riciclo e all’utilizzo efficiente delle materie prime, prodotti e rifiuti, anche attraverso l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni inquinanti. Il pacchetto comprende ogni fase del ciclo di vita dei prodotti, dall’ecodesign alla gestione del fine vita.
LE RISORSE. A fronte di obiettivi così ambiziosi, la UE mette sul tavolo 650 milioni di euro prelevati dai fondi SIE, parte del programma “Orizzonte 2020” per la ricerca e l’innovazione, e oltre a 5,5 miliardi dai fondi strutturali per la gestione dei rifiuti; ulteriori investimenti sono previsti a livello nazionale.
STRATEGIA PER LE PLASTICHE. Il pacchetto introduce una strategia per le materie plastiche nell’economia circolare, che riguarda in modo specifico riciclabilità, biodegradabilità, presenza di sostanze pericolose nelle materie plastiche e l’obiettivo di ridurre in modo significativo i rifiuti marini. La Commissione ritiene insoddisfacente l’attuale tasso di riciclo dei rifiuti plastici, intorno al 25%, mentre circa la metà finisce ancora in discarica.
NUOVI OBIETTIVI PER IL RICICLO. La parte forse più significativa pacchetto riguarda la gestione dei rifiuti, in particolare i nuovi obiettivi comunitari quali:
- riciclo del 65% dei rifiuti urbani entro il 2030;
- riciclo del 75% dei rifiuti di imballaggio sempre entro il 2030;
- soglia massima del 10% per il conferimento in discarica di tutti i rifiuti entro il 2030;
- divieto di conferire in discarica i rifiuti della raccolta differenziata;
- semplificare e migliorare le definizioni relative ai rifiuti e armonizzare i metodi di calcolo a livello comunitario.
In questo ambito, saranno messi a punto strumenti economici per scoraggiare il collocamento in discarica dei rifiuti, misure concrete per promuovere il riutilizzo e stimolare la simbiosi industriale trasformando i prodotti di scarto di un’industria in materie prime destinate ad un’altra, nonché incentivi economici ai produttori di beni, per agevolare la distribuzione sul mercato di prodotti più sostenibili e il sostegno ai sistemi di recupero e riciclo, in particolare per le filiere dell’imballaggio, batterie, apparecchiature elettriche ed elettroniche, veicoli ecc.
NON RIFIUTI. La Commissione intende inoltre modificare l’attuale legislazione per consentire ai materiali riciclati di essere riclassificati come “non rifiuti” qualora soddisfino un insieme di condizioni generali, uguali in tutta l’Unione europea.
BENEFICI ECONOMICI. Secondo la Commissione, la prevenzione dei rifiuti, la progettazione ecocompatibile, il riutilizzo e misure analoghe possono generare risparmi netti per le imprese europee pari a 600 miliardi di euro, ossia l’8% del fatturato annuo, riducendo nel contempo l’emissione di gas a effetto serra del 2-4%.
"L’economia circolare si prefigge di ridurre i rifiuti e proteggere l’ambiente, ma presuppone anche una profonda trasformazione del modo in cui funziona la nostra intera economia - è il commento a caldo del primo Vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, responsabile per lo Sviluppo sostenibile -. Ripensiamo il nostro modo di produrre, lavorare e acquistare: creeremo nuove opportunità e nuovi posti di lavoro. Il pacchetto odierno costituisce il quadro di riferimento generale che consentirà questa trasformazione. Propone un percorso credibile e ambizioso per una migliore gestione dei rifiuti in Europa, sostenuto da azioni che riguardano l'intero ciclo dei prodotti; contiene sia una normativa intelligente sia incentivi a livello UE che aiuteranno le imprese e i consumatori - ma anche le autorità nazionali e locali - a guidare questa trasformazione."
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