18 maggio 2016 07:48
Ford punta ad essere il primo costruttore di auto ad utilizzare materiali plastici rigidi ed espansi ottenuti in parte da CO2 catturata, che troveranno spazio nei sedili e in alcuni componenti sottocofano.
La formulazione dei poliuretani a base di polioli ricavati da diossido di carbonio e i test di omologazione sui materiali sono già in corso, con l’obiettivo di introdurre i primi componenti sulle auto di serie entro i prossimi cinque anni, riducendo così l’impronta al carbonio della prossima generazione di autoveicoli.
Ford sta lavorando al progetto dal 2013 insieme con Università, centri di ricerca e fornitori, tra cui la statunitense Novomer, che due anni fa ha introdotto sul mercato, con il marchio Converge, i primi polioli di polipropilene carbonato (PPC) ottenuti in parte da CO2 e destinati alla formulazione di poliuretani per schiume rigide e flessibili, elastomeri, adesivi e coating. In particolare, i polioli Converge vengono prodotti mediante copolimerizzazione di epossidi con CO2, che entra nella formulazione intorno al 40% in peso.
Ford è impegnata da due decenni nella sostituzione di risorse fossili con materiali a base di feedstock rinnovabili o riciclati: per esempio, in tutti i veicoli destinati al mercato statunitense si utilizzano espansi a base di soia, come pure fibre di cocco, mescole di pneumatici fuori uso e soia per le guarnizioni degli specchi retrovisori, tappetini in fibra riciclata e poliestere proveniente da bottiglie PET riciclate.
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