19 ottobre 2016 07:30
Nulla di fatto nel vertice tra Photonike Capital e sindacati, che si sono riuniti ieri, 18 ottobre 2016, nella sede dell’assessorato al Lavoro Regione Piemonte per cercare una soluzione alla vertenza Sandretto, costruttore piemontese di presse ad iniezione a rischio di chiusura.
Secondo una nota diffusa da Fiom-Cgil, le parti non hanno trovato un accordo e si rivedranno il 25 ottobre, nella stessa sede, per l’ultimo incontro nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo per tutti i 120 dipendenti. In caso di mancato accordo, il giorno successivo scatterebbero i licenziamenti.
Prima però, venerdì 21 ottobre alle ore 10, presso il tribunale di Ivrea si terrà la prima udienza in merito alla richiesta di ingiunzione di pagamento per i ritardi nei versamenti di stipendi e TFR.
Nel frattempo, i cancelli dello stabilimento di Pont Canavese continuano ad essere presidiati dai lavoratori, che vogliono impedire l’eventuale trasferimento di impianti e macchinari.
Un imprenditore che rilevi l’azienda sembra essere l’unica speranza per salvare il marchio, in passato uno dei più noti nel settore delle presse ad iniezione, prima di entrare in crisi nei primi anni di questo secolo. Negli ultimi anni Sandretto è passata prima sotto il controllo di Cannon, poi del gruppo americano Taylor’s HPM, quindi dei brasiliani della Romi, che l’hanno rivenduta l’anno scorso al gruppo Photonike.
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