9 febbraio 2017 08:10
Il gruppo Sacmi punta a rafforzarsi in Africa e Medio Oriente, dove la trasformazione di PET sta crescendo con tassi a doppia cifra, grazie all’aumento dei consumi delle classi medie.
Occasione per presentare su questi mercati emergenti le ultime novità in tema di stampaggio ad iniezione di preforme PET sarà la diciottesima edizione di Meapet (Dubai, 21-22 febbraio 2017), simposio internazionale sulle tecnologie della lavorazione del PET, dove il gruppo imolese illustrerà la serie IPS (injection preform system).
DUE VERSIONI + UNA IN ARRIVO. Lanciata al Plast 2012 nella versione con forza di chiusura di 220 tonnellate con stampo a 48 cavità (IPS 220), la serie di presse per preforme PET è stata ampliata nel 2015 con l’introduzione della versione IPS 400, caratterizzata da forza di chiusura di 400 tonnellate, stampo a 96 cavità (con possibilità di montare anche la maggior parte degli stampi presenti sul mercato) e scarico automatizzato della preforma nell’area di post-raffreddamento.
Il prossimo passo sarà il lancio di una terza versione, di taglia intermedia (IPS 300), con l’obiettivo - sostiene il costruttore - di coniugare i vantaggi di produttività e versatilità della “sorella maggiore” IPS 400 con le caratteristiche di usabilità e cambio rapido di formato della piccola IPS 220. “Ideale per stampi da 72 cavità, molto diffusi sul mercato, questa soluzione è in fase avanzata di sviluppo e sarà commercializzata a partire dal 2018”.
CONTROLLO QUALITÀ. A Meapet, Sacmi parlerà anche delle soluzioni per il controllo qualità, tra cui il sistema PVS (preform vision system), sviluppato dalla Divisione Automation & Inspection Systems del Gruppo, per il controllo qualità della produzione e il monitoraggio in tempo reale delle prestazioni dell’impianto. Il sistema PVS è disponibile in diverse versioni sia per lavorare in linea e ad alta velocità (anche fino a 72mila preforme l’ora) con la pressa di stampaggio, sia per operare fuori linea o in laboratorio. Questa tecnologia sfrutta un sistema di telecamere ad alta risoluzione mentre un software di ultima generazione consente di riprodurre in un’immagine 2D l’oggetto in tre dimensioni eliminando ogni potenziale effetto distorsivo, minimizzando così il numero di falsi scarti o falsi accettati.
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