3 maggio 2017 07:22
Il Ministero del commercio della Repubblica popolare cinese (Mofcom) ha dato il benestare alla fusione tra Dow e DuPont, condizionandola alla dismissione di parte delle attività nei pesticidi di DuPont e di due impianti Dow nei copolimeri di etilene e acido acrilico (EAA) e ionomeri attivi in Spagna e negli Stati Uniti. Si tratta delle stesse condizioni poste dalla Commissione europea ai due partner (leggi articolo), che si stanno già muovendo per completare le dismissioni.
In aggiunta, Dow e DuPont hanno dovuto dare garanzie al governo cinese sulla fornitura, per cinque anni dal completamento della fusione, di alcuni erbicidi e insetticidi utilizzati nella coltivazione del riso.
La Cina è un mercato chiave per il gruppo che nascerà dalla fusione, battezzato DowDuPont, articolato su tre società indipendenti, quotate in borsa, dedicate rispettivamente a materiali avanzati, prodotti per agricoltura e specialità, con capitalizzazione in borsa intorno a 130 miliardi di dollari e vendite superiori a 80 miliardi di dollari.
All’appello manca ancora il pronunciamento delle autorità statunitensi, che dovrebbero esprimersi nelle prossime settimane. Superato anche questo scoglio, la fusione potrebbe avvenire tra il 1 agosto e il 1 settembre 2017, anche se serviranno altri 18 mesi per completare la complessa operazione di accorpamento e spin-off delle società controllate.
Il primo scorporo dovrebbe riguardare le attività Materials Science, che daranno vita ad una società chiamata Dow con sede a Midland, nello stato del Michigan. Sotto la guida di Andrew N. Liveris, concentrerà le divisioni Performance Plastics, Performance Materials & Chemicals, Infrastructure Solutions, e Consumer Solutions (ma non Dow Electronic Materials) di Dow, insieme a Dow Corning Silicones e al segmento Performance Materials di DuPont, per un giro d’affari di 51 miliardi di dollari a valori 2014 (pro forma).
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