16 ottobre 2017 08:03
Nell’ambito di Operation Clean Sweep, programma internazionale per la prevenzione della dispersione di plastiche nei mari promosso da PlasticsEurope, il Porto di Anversa ha implementato, primo scalo in Europa, il programma “Zero Pellet Loss”, con l’obiettivo di evitare l’accidentale fuoriuscita di granuli plastici durante le operazioni.
Il porto belga è il principale hub produttivo e logistico a livello europeo per le materie plastiche in granuli, con treni e navi che partono ogni giorno per raggiungere scali internazionali. Nell’ambito del piano, le aziende che operano nella produzione, manipolazione e trasporto di granuli adotteranno ulteriori misure volte a minimizzare la dispersione, mentre una piattaforma di consultazione fornirà il necessario coordinamento alle iniziative.
Non si parte però da zero: da tempo, infatti, i diversi operatori che operano nella vasta area portuale e industriale di Anversa hanno attuato interventi per prevenire la dispersione dei granuli plastici. Ma - spiegano i promotori di Zero Pellet Loss - per fare ulteriori progressi è necessario adottare un approccio organico che coinvolga l’intera infrastruttura portuale, attraverso un monitoraggio che consenta di individuare le possibili cause di inquinamento e di porvi rimedio, anche attraverso la prevenzione.
Al progetto Zero Pellet Loss hanno aderito l’autorità portuale (Antwerp Port Authority), la federazione belga delle industrie chimiche e della plastiche Essenscia, la Voka Chamber of Commerce Antwerp-Waasland e PlasticsEurope, federazione europea dei produttori di materie plastiche.
Nei giorni scorsi, PlasticsEurope e le imprese che aderiscono a Operation Clean Sweep (OCS) hanno presentato i risultati delle attività svolte nel rapporto “Operation Clean Sweep 2017”, che comprende anche la campagna Zero Pellet Loss, lanciata da PlasticsEurope nel 2013 e confluita due anni fa nel programma OCS.
Obiettivo di PlasticsEurope è di coinvolgere nel programma tutte le aziende associate entro la fine di quest’anno. Oltre la metà di queste aziende ha già firmato l’accordo Zero Pellet Lossed ed è impegnata nella messa a punto di misure specifiche, all’interno dei propri siti produttivi e durante la distribuzione. Un sistema di reporting è stato messo a punto per tracciare i progressi raggiunti.
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