22 gennaio 2018 09:40
Obiettivi chiari per quanto concerne la riduzione dei rifiuti plastici e uno sprone ad utilizzare in in modo efficiente le risorse, con positivi riflessi sull’occupazione, senza però un approccio globale al problema, poiché incentrata sul riciclaggio meccanico. È questo il giudizio di European Bioplastics (EUBP), l’associazione che rappresenta la filiera delle bioplastiche in Europa, sulla nuova strategia per le materie plastiche annunciata nei giorni scorsi dalla Commissione europea (leggi articolo).
I produttori di bioplastiche lamentano l’assenza di misure concrete volte a ridurre la dipendenza dalle materie prime fossili combinando l’economia circolare con la bioeconomia e le materie plastiche biobased. Secondo l’associazione, nonostante sia noto il contributo delle materie plastiche biodegradabili all’economia circolare, non sono state introdotte misure concrete per supportare il settore.
“Le bioplastiche ottenute da materie prime rinnovabili sono un’alternativa sostenibile per numerosi articoli in plastica - afferma François de Bie, Presidente di European Bioplastics -. In molte applicazioni, le plastiche riciclate non sempre sono adeguate, a causa della bassa qualità o per ragioni di sicurezza. Mentre l’aumento del contenuto di materiale riciclato nelle plastiche è importante per ridurre la dipendenza da materie prime fossili, anche i feedstock alternativi sostenibili, come quelli biobased, devono essere incoraggiati allo scopo di defossilizzare l’economia della plastica“. Allo stesso tempo - sottolinea European Bioplastics -, l’utilizzo di biomassa coltivata nella UE per la produzione di bioplastiche fornirebbe nuovo impulso all’occupazione e alla crescita della bioeconomia.
EUBP accoglie invece favorevolmente l’importanza attribuita dalla Commissione europea alle materie plastiche biodegradabili e compostabili e al loro ruolo nella raccolta differenziata dell'organico al fine di migliorare la qualità dei flussi di rifiuto e, quindi, del riciclo. Viene anche apprezzata la netta distinzione tra plastiche biodegradabili e oxodegradabili e la decisione di restringere l’utilizzo di quest’ultime in ambito comunitario.
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