23 gennaio 2018 12:37
Il gruppo trentino Aquafil svilupperà insieme alla statunitense Genomatica un processo per ottenere caprolattame biobased, destinato alla sintesi di poliammide 6 interamente da risorse rinnovabili, che sarà utilizzata dall’azienda italiana per produrre fibre e filati sintetici destinati a tappeti e abbigliamento.
Alla base dello sviluppo, che potrebbe portare al primo impianto commerciale nell’arco dei prossimi 4-5 anni, c’è il processo brevettato GENO CPL di Genomatica, che consente di ottenere caprolattame da biomasse in modo economicamente conveniente anche con impianti di piccola taglia. Il nylon così ottenuto possiede le stesse caratteristiche e proprietà di quello sintetizzato a partire da caprolattame convenzionale, senza richiedere modifiche agli impianti di trasformazione.
Genomatica invita altre aziende della filiera della poliammide a unirsi al programma di ricerca, insieme ad Aquafil ed ai suoi partner. La stessa tecnologia è infatti applicabile alla sintesi di poliammide per usi plastici.
Il mercato globale del caprolattame vale circa 5 milioni di tonnellate annue, oggi ottenuto solo da materie prime petrolchimiche.
Dal 2011 Aquafil è impegnata nel ridurre l’impatto ambientale attraverso il processo Econyl per la depolimerizzazione dei rifiuti plastici a base poliammide, come tappeti e reti da pesca, da cui si ricavano i monomeri riutilizzabili per produrre nuovo nylon con le stesse proprietà di quello vergine, attività che oggi vale circa il 30% dei ricavi del gruppo trentino.
Quotato dallo scorso 4 dicembre al segmento Star di Borsa Italiana, il Gruppo Aquafil è attivo in otto paesi e tre continenti, con oltre 2.700 addetti in 15 stabilimenti situati in Italia, Germania, Scozia, Slovenia, Croazia, Stati Uniti, Tailandia e Cina. Nel 2016 ha realizzato un giro d'affari di 482 milioni di euro.
Aquafil produce fibre sintetiche, prevalentemente a base di poliammide 6, con due divisioni: fili tecnici per pavimentazione e automotive BCF (Bulk Continuous Filaments), che origina l’80% del fatturato, e fili per abbigliamento e sport (NFT). Nel 2013 ha ceduto a Domo Chemicals le attività nei tecnopolimeri a base di poliammide 6, ricevendo in cambio le attività Xentrys nelle fibre di poliammide 6 per pavimentazione tessile.
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