24 ottobre 2018 09:01
L’obbligo di produrre bottiglie in plastica con tappo vincolato, per evitare che venga disperso, previsto nella proposta di direttiva sulla riduzione degli articoli monouso in plastica ("Reduction of the impact of certain plastic products on the environment", oggi al voto nella plenaria del Parlamento europeo), non piace ai produttori di bevande, tanto che quattro dei maggiori gruppi del settore - Coca-Cola, Danone, Nestlé e PepsiCo - hanno inviato il 9 ottobre scorso una lettera (in allegato) ai ministri dell’ambiente UE in cui si sottolineano gli impegni presi dall’industria per aumentare il riciclo di tappi e bottiglie, per raggiungere un tasso di raccolta del 95% al 2025, invitandoli a considerare la misura solo qualora questi impegni non venissero onorati o non risultassero efficaci entro il 2021.
“Come abbiamo spiegato alle istituzioni UE - si legge nella missiva - gli investimenti necessari per soddisfare l’obbligo dei tappi vincolati non porterà necessariamente a raggiungere gli obiettivi prefissati". Sarebbe meglio aumentare i tassi di raccolta e riciclo, anche attraverso programmi di deposito con cauzione, come in Germania, o introducendo più efficaci schemi di responsabilità estesa dei produttori, come in Belgio, eventualmente con l’ausilio di macchinette per la restituzione dei vuoti (reverse vending).
Nei paesi dove queste misure sono state adottate per tappi e bottiglie i tassi di raccolta hanno raggiunto e superato il 90% dell’immesso al consumo, con una punta del 98% in Norvegia. L’obiettivo - secondo i firmatari - sarebbe quindi raggiungibile in tutta Europa entro i prossimi 3-5 anni, senza dover procedere ad una radicale riprogettazione delle bottiglie.
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