30 ottobre 2018 08:45
Borealis ha aderito al New Plastics Economy Global Commitment, l’impegno per una gestione più circolare dei rifiuti in plastica lanciato ieri dalla Ellen MacArthur Foundation (leggi articolo), ponendosi come target aumentare di quattro volte gli attuali livelli di riciclo di materie plastiche entro il 2015.
L’impegno è stato sottoscritto da 250 tra aziende, enti pubblici, associazioni e ONG con l’obiettivo di eliminare tutti gli imballaggi di plastica problematici e non indispensabili, passando dal monouso a modelli di imballo riutilizzabile; innovare per assicurare che tutti i packaging in plastica possano essere riutilizzati, riciclati o compostati, in piena sicurezza, entro il 2025; e, infine, incrementare in modo rilevante la quantità di materiale riutilizzato o rigenerato nei nuovi prodotti in plastica.
“Cambiare è possibile - afferma il CEO di Borealis, Alfred Stern (nella foto) -. Siamo davvero convinti che lavorando fianco a fianco, industria e governi possano affrontare alla fonte l'inquinamento da plastiche. In qualità di produttori di polimeri, abbiamo assunto un ruolo di primo piano nell'aiutare a risolvere il problema dei rifiuti di plastica e il loro riciclo. Supportiamo l'impegno globale 'A Line in the Sand' impegnandoci a più che quadruplicare i nostri volumi di plastica riciclata entro il 2025 e potenziare ulteriormente il progetto STOP per contribuire a chiudere il rubinetto delle materie plastiche negli oceani".
Borealis ha rilevato a luglio Ecoplast Kunststoffrecycling, società austriaca attiva nel riciclo di materie plastiche. Si tratta del secondo investimento nel settore, dopo l’acquisizione delle tedesche mtm plastics e mtm compact, avvenuta due anni fa.
Il progetto STOP (Stop Ocean Plastics) è stato avviato insieme a SystemiQ con l’obbiettivo di contenere la dispersione di materie plastiche nei mari e nell’ambiente, migliorare la salute pubblica e aumentare l’efficienza dei processi di riciclo nel Sudest asiatico.
Al progetto aderiscono anche il Governo della Norvegia, Nova Chemicals, Borouge e Veolia. Il primo intervento pilota interessa la città di Muncar, nell’isola di Java (Indonesia), con l’obiettivo di prevenire la dispersione di 10mila tonnellate di rifiuti plastici nell’Oceano nei prossimi cinque anni. Ma saranno presto individuate almeno due altre città in vista di un ampliamento del programma, con fondi per 10-15 milioni di dollari da investire in assistenza tecnica, campagne di sensibilizzazione, miglioramento di infrastrutture e altre iniziative.
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