28 gennaio 2019 07:10
Cribis- società del gruppo CRIF specializzata nella business information - ha pubblicato l’edizione 2018 dello Studio Pagamenti, un’analisi sulla puntualità delle aziende italiane quando si tratta di pagare i fornitori.
Il dato più preoccupante riguarda i gravi ritardi, quelli superiori ai 30 giorni: negli ultimi otto anni - rileva Cribis - il loro numero è raddoppiato, passando dal 5,5% all’11,4% del totale, anche se il picco (15,7%) è stato raggiunto nel 2013 e 2014.
Dallo studio emerge che oltre un terzo delle imprese italiane - precisamente il 35,5% - effettua i suoi pagamenti nei termini previsti, una percentuale in calo rispetto a quella rilevata nello stesso periodo del 2017 (37,3%). Oltre la metà delle aziende (53,1%) adempie i propri obblighi di pagamento con un ritardo massimo di 30 giorni, un valore sostanzialmente in linea con l’anno precedente (52,2%).
“Nell’ultimo trimestre dell’anno scorso – commenta Massimiliano Solari, direttore generale di Cribis – i settori con la minore incidenza di imprese con ritardi oltre i 30 giorni sono stati manifatturiero (8,1%), settore finanziario (8,7%) e commercio all’ingrosso (8,8%). La situazione più critica è nel commercio al dettaglio, con incidenza di imprese con ritardi gravi del 17,3%”. Ritardi nei pagamenti superiori ai 30 giorni sono molto diffusi anche nel settore rurale, caccia e pesca (12,1%), nei servizi (10,1%) e nell’industria mineraria (10%), mentre percentuali di poco più contenute sono state rilevate nel comparto costruzioni (9,9%), trasorti e distribuzione (9,1%).
Nell’arco dell’anno, invece, sono invece diminuite del 4,9% le aziende che adempiono puntualmente ai propri impegni pecuniari.
Secondo Solari: “di fronte a un simile scenario generale che vede aumentare i gravi ritardi nei pagamenti, è necessario che le aziende selezionino con sempre maggiore cura e prudenza i loro interlocutori, dotandosi di strumenti di monitoraggio e analisi dell’affidabilità economico-commerciale di partner e fornitori”.
A livello territoriale, il 44,1% delle aziende che onora i pagamenti entro i termini previsti si trova nel Nord-Est e il 41,3% nel Nord-Ovest, mentre maggiori difficoltà incontrano le aziende del Sud e delle Isole, dove il 19,1% esegue i pagamenti con più di 30 giorni di ritardo e del Centro (13,1%). In Lombardia ed Emilia-Romagna (45,2% ciascuna) operano le aziende più puntuali, mentre in Sicilia (22,1%) e Calabria (21,2%) quelle che dilazionano le scadenze oltre i 30 giorni.
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