6 giugno 2019 08:54

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota inviataci da Federazione Gomma Plastica in merito alla possibilità di esentare le bioplastiche dalla direttiva sugli articoli monouso, annunciata ieri a Roma durante la presentazione del Rapporto annuale Assobioplastiche (leggi articolo).
Il riferimento alla Legge di Bilancio riguarda un articolo che prevede un transizione graduale, per le stoviglie monouso, dale plastiche convenzionali alle bioplastiche, fino a giungere ad uno scenario, previsto per il 2023, in cui plastiche da fonte non fossile, disponibili in quantità ragionevoli, possano sostituire quelle tradizionali (leggi articolo).
Va comunque sottolineato che, nel corso della dibattito, non si è mai parlato di un eventuale superamento della visione condivisa tra le due associazioni, ma semplicemente della possibilità giuridica di evitare la messa al bando, tour-court , di tutte le stoviglie monouso, lasciando una porta aperta a quelle compostabili (La Redazione)

Siamo francamente sorpresi dalle notizie che ci arrivano dall’Assemblea di Assobioplastiche.

Alla fine del 2018 abbiamo lavorato insieme per adottare all’interno della Legge di Bilancio per il 2019 una norma che concedesse tempo fino al 2023 per verificare l’effettiva possibilità di sostituzione delle stoviglie monouso in plastiche, oil o non oil, con prodotti di diversa natura perché è evidente che la direttiva SUP riguarda tutte le plastiche qualunque sia la loro origine.

Assobioplastiche si è impegnata a produrre un documento che illustri le modalità di raccolta, ed eventualmente di selezione, e i risultati quali-quantitativi sia in circuiti urbani che in circuiti dedicati, di manufatti realizzati con materie prime “non-oil” e le modalità di conferimento agli impianti di compostaggio e le condizioni tecnologiche per la realizzazione del compostaggio medesimo.

Analogamente il Gruppo Promo di Unionplast si è impegnato ad elaborare un documento sulle le modalità-tipo di raccolta differenziata (compresa quella in circuiti chiusi), sui i risultati quali-quantitativi sin qui noti a valle delle operazioni di selezione e avvio a riciclo e sulle condizioni tecnologiche per l’incorporazione delle materie prime seconde in nuovi manufatti.

Questo repentino cambio di rotta di Assobioplastiche lascia sconcertati: si preannuncia forse un recepimento “truffaldino” dei contenuti della Direttiva, che il Gruppo Promo e Unionplast contestano nella sua interezza.

Questa notizia si aggiunge alla sorprendente decisione di Federdistribuzione di anticipare i termini della “SUP” al 30 giugno 2019.

Vogliamo aggiungere che, per dichiarazione della stessa Assobioplastiche, la produzione di biopolimeri (per telo agricolo, sacchettame, bastoncini cotonati, stoviglieria e altro) in Italia nemmeno arriva a 90.000 tonnellate.

Con questi atteggiamenti, questi comportamenti e queste inutili e dannosissime fughe in avanti stiamo aprendo le porte dell’Unione Europea a massicce importazioni di materiali di origine asiatica di dubbia composizione, di dubbia igienicità e di incertissima sostenibilità ambientale!

Nel frattempo una delle Aziende più conosciute della provincia di Catania chiude i battenti: la Dacca, azienda che produce piatti, bicchieri e posate di plastica, sospende tutte le attività a causa di un calo significativo del fatturato.

Si tratta di una delle trenta aziende del comparto, leader in Europa, che occupa tremila dipendenti, e parliamo dei solo diretti, e che genera un fatturato di quasi un miliardo di Euro.

Angelo Bonsignori
Direttore Generale - Federazione Gomma Plastica

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