In merito all’articolo pubblicato il 20 settembre scorso sui nuovi limiti al contenuto di idrocarburi policiclici aromatici nei granuli e materiali da intaso e nei materiali pacciamanti utilizzati nei campi sportivi, parchi giochi e in altre applicazioni con erba sintetica (leggi articolo), riceviamo e volentieri pubblichiamo un contributo del Consorzio Ecopneus che mira a far chiarezza sul tema.Il recente parere favorevole del SEAC (Socio-Economic Analysis Committee) dell’Agenzia chimica europea (Echa) alla restrizione di otto IPA-Idrocarburi Policiclici Aromatici, presenti in bassa concentrazione in numerosi articoli di consumo tra cui i materiali da intaso per i campi sportivi in erba sintetica, è solo l’ultimo capitolo di un iter iniziato nel 2016.
A giugno 2016, infatti, a seguito di una crescente attenzione mediatica nei confronti dei materiali da intaso per i campi in erba sintetica e, in particolare, dei granuli di gomma, la Commissione Europea ha ritenuto necessario approfondire il tema affidando ad ECHA uno studio per verificare se esistano rischi per la salute umana derivanti dal contatto dell’atleta con gli intasi sintetici.
A Febbraio 2017, ECHA ha quindi pubblicato il risultato delle proprie valutazioni dichiarando che i rischi per la salute degli atleti a contatto con la gomma riciclata da PFU sono bassi o trascurabili, in linea con i risultati di numerosi altri studi analoghi.
Aspetto molto importante, ma spesso trascurato nelle diverse trattazioni sul tema, è che dall’analisi di ECHA è emerso come, a livello europeo, gli intasi sintetici dei campi in erba sintetica non siano realizzati unicamente in gomma riciclata da PFU ma esistano invece numerosi materiali alternativi, alcuni dei quali di origine non nota e aventi contenuti di IPA potenzialmente elevati.
Proprio per questo motivo, ECHA ha suggerito di avviare uno studio approfondito per determinare il contenuto limite di IPA negli intasi prestazionali (di qualsiasi origine) che garantisca un livello adeguato di sicurezza per atleti e utilizzatori dei campi sintetici. Se, infatti, il contenuto di IPA nella gomma riciclata è oramai noto grazie alla nutrita letteratura scientifica sul tema (che riportano come la somma media degli IPA contenuti nella gomma riciclata sia inferiore a 10 mg/kg), altrettanto non si può dire per tutti gli altri materiali utilizzati come intasi prestazionali nei campi sportivi in erba artificiale.
La normativa REACh consente infatti l’immissione sul mercato di miscele aventi anche concentrazioni molto elevate di IPA: nel caso specifico dei campi artificiali questo lasciava aperta la possibilità di un uso improprio di materiali anche contaminati. Per tale motivo, l’istituto Olandese per la tutela della salute e dell’ambiente (RIVM), attraverso approfondite analisi sui materiali da intaso, sulla loro biodisponibilità e sull’esposizione di atleti e lavoratori, ha calcolato quale potesse essere la concentrazione di IPA “accettabile” che permettesse di salvaguardare la salute dei giocatori senza per questo imporre limiti sproporzionatamente restrittivi per gli scenari espostivi del caso specifico.
Sulla base del Dossier XV olandese, ECHA ha quindi definito idoneo un limite del contenuto di IPA negli intasi prestazionali se inferiore a 20 mg/kg. Un valore ampiamente superiore a quello misurato nella gomma riciclata da PFU (solitamente inferiore a 10 mg/kg) che, nonostante ciò, è stata spesso erroneamente percepita come un materiale ad alto contenuto di IPA.
Alla luce delle evidenze riscontrate nei diversi studi condotti sul tema, non esistono dunque timori sull’impiego della gomma riciclata da PFU nei campi in erba sintetica. La nuova restrizione REACH è benvenuta dal settore in quanto potrà finalmente consentire l’uso di materiali idonei e vietare quelli potenzialmente pericolosi per la salute.
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