21 gennaio 2020 07:28
I ministri dell’ambiente di Malesia e Francia hanno approvato la decisione, presa dalle autorità doganali malesi, di rispedire al mittente, in Francia, 43 container con rifiuti plastici illegalmente spediti nel paese asiatico. Il mittente, oltre a riprendersi in carico i rifiuti, dovrà pagare una maxi sanzione di 192mila euro.
Il traffico di rifiuti plastici verso la Malesia - spiegano in una nota i due ministri, rispettivamente Yeo Bee Yin e Brune Poirson - è cresciuto nell’ultimo anno in seguito alla decisione presa nel 2018 dalla Cina di bloccare le importazioni sul proprio territorio. Il che ha portato alla nascita, in Malesia e in altri paesi asiatici, di decine di aziende di riciclo, spesso improvvisate e illegali.
Onde evitare di diventare la nuova discarica dei rifiuti di tutto il mondo, la Malesia ha deciso di bloccare e rispedire al mittente - in questo caso francese - i carichi non conformi al trattato di Basilea che punta a limitare la circolazione internazionale di rifiuti pericolosi.
Nei mesi scorsi, il governo malese aveva già rispedito 150 container di rifiuti plastici nei paesi d’origine: Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e Canada.
In uno studio pubblicato l’anno scorso (“Le rotte globali, e italiane, dei rifiuti in plastica”), Greenpeace ha identificato proprio nella Malesia il primo paese di destinazione dei rifiuti plastici a livello globale, con quasi il 16% del totale, seguito da Thailandia (8,1%), Vietnam (7,6%), Hong Kong (6,8%) e Stati Uniti (6,1%).
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