30 gennaio 2020 15:23
La società biotech californiana Genomatica, in partnership con il produttore di fibre di nylon Aquafil, ha annunciato di aver prodotto la prima tonnellata di caprolattame - importante intermedio della poliammide 6 - ottenuto dalla fermentazione di biomasse, aprendo così la strada alla produzione di bio-nylon, a distanza di ottant’anni dallo sviluppo del polimero nei laboratori DuPont (PA66) e IG Farben (PA6).
Il caprolattame è stato poi trasformato in PA6 nell’impianto sloveno di Aquafil.
Utilizzato in numerose applicazioni, il caprolattame ha un mercato globale stimato in oltre cinque milioni di tonnellate all’anno.
L’accordo di partnership R&D tra Genomatica e Aquafil era stato siglato due anni fa (leggi articolo) con l’obiettivo di adattare la tecnologia di processo Geno CPL di Genomatica alla sintesi di caprolattame, partendo da zuccheri e non da materie prime di origine petrolchimica.
Il gruppo trentino punta ad impiegare il nylon 100% biobased per produrre fibre per abbigliamento e tappeti più sostenibili sotto l’aspetto ambientale, con le stesse caratteristiche e prestazioni di quello prodotto con caprolattame convenzionale.
Aquafil produce fibre sintetiche, prevalentemente a base di poliammide 6, con due divisioni: fili tecnici per pavimentazione e automotive BCF (Bulk Continuous Filaments), che origina l’80% del fatturato, e fili per abbigliamento e sport (NFT).
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