Nei primi tre mesi dell’anno, secondo la rilevazione del Centro Studi & Cultura di
Ucimu-Sistemi per produrre, gli
ordini di
macchine utensili e
robot sono scesi del
-11% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, frutto di un crollo del
mercato interno (
-41,3%) e di una brusca frenata degli
ordini esteri (
-4,4%), penalizzati dall’andamento negativo di marzo, dopo i primi due mesi dell'anno positivi.
Per
Massimo Carboniero, presidente di Ucimu (nella foto) : “Il brusco calo della raccolta ordini del primo trimestre
preoccupa moltissimo le imprese del settore anche perché il risultato negativo resta comunque calmierato dall’attività che le aziende hanno svolto nei mesi di gennaio e febbraio, prima cioè dell’emergenza Coronavirus, quando la spinta del piano
Transizione 4.0 pareva aver intercettato il favore del manifatturiero italiano, lasciando presagire un 2020 sul livello del 2019”.
“Stando così le cose - aggiunge Carboniero - la
situazione per i costruttori italiani non può che
peggiorare visto che le nostre fabbriche sono chiuse ormai da parecchie settimane, mentre molti dei nostri competitors, tedeschi in testa, continuano a lavorare e quindi possono rispondere positivamente alle richieste del mercato internazionale”.
L’associazione chiede che, a più di quattro settimane dal lockdown, i costruttori di macchine utensili, robot e automazione possano
riprendere l'attività seguendo gli stessi protocolli adottati dalle aziende che hanno continuato a produrre nelle ultime settimane: "Tutte le nostre imprese hanno investito risorse per rendere sicuri i luoghi di lavoro incrementando gli standard di sicurezza nelle nostre fabbriche che, è bene ricordarlo, non sono certo labour intensive”.
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