22 aprile 2024 12:28
Gli ordini di macchine utensili e robot raccolti dai costruttori italiani nel primo trimestre sono scesi del -18,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: è quanto segna l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura dell'associazione di categoria Ucimu, attestatosi a 77,9 (base 100 nel 2021).
Il risultato negativo è stato determinato dalla riduzione degli ordinativi raccolti dai costruttori italiani sia sul mercato interno (-19,4% a 55,1) che all'estero, dove l'indice ha perso il -18,5% scendendo a 91.
Un risultato atteso da Ucimu, che - attraverso la presidente Barbara Colombo - chiede al Governo di inviare al mercato un "segnale chiaro di distensione e stabilità, condizione fondamentale per chi deve fare investimenti in macchine di ultima generazione”. Il riferimento è agli incentivi di Transizione 5.0, di cui mancano ancora i decreti attuativi e a quelli di Transizione 4.0 dove - invece - sono state cambiate le regole per l'accesso alle misure.
"La domanda sul mercato interno è in stand-by da diversi (troppi) mesi, in attesa dell'operatività dei nuovi provvedimenti per la competitività - sottolinea Barbara Colombo (nella foto) -. Noi costruttori continuiamo a ricevere dai nostri clienti richieste di quotazioni di offerte per progetti anche importanti che restano però in sospeso perché manca certezza sugli incentivi che saranno resi disponibili dal governo".
"Il Governo - continua la Presidente di Ucimu - deve mettere ordine al più presto a questo capitolo fondamentale per lo sviluppo del manifatturiero del paese, così da permettere alle aziende di finalizzare i necessari investimenti in tecnologia di produzione". "Per le misure previste dal 5.0, il tempo comincia davvero a scarseggiare: l'utilizzo della misura, che vuole premiare gli investimenti in grado di abbinare il tema della digitalizzazione a quello del risparmio energetico, ha infatti una durata limitata". Nel rispetto delle scadenze imposte dal PNRR, per poter usufruire dei benefici del 5.0, il termine ultimo di consegna del bene è fissato al 31 dicembre 2025.
“Per il 4.0, invece, ha moderatamente destabilizzato il mercato la decisione del governo di prevedere l’obbligo di comunicazione preventiva del valore dell’investimento che si intende realizzare e della ripartizione, rispetto alle quote annuali, del credito di imposta di cui si beneficia, sul modello di quanto previsto anche da Transizione 5.0”. “Sebbene comprendiamo la necessità della ragioneria dello Stato di avere, con anticipo, un quadro puntuale delle risorse economiche necessarie a coprire le operazioni di acquisto fatti in regime 4.0, è altrettanto vero che cambiare le regole del gioco in corso d’opera crea grande diffidenza tra coloro i quali stanno valutando l’opportunità di fare nuovi investimenti".
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