Il gruppo
Sacmi ha chiuso l’esercizio
2019 con un giro d’affari di
1,25 milioni di euro, in contrazione rispetto a 1,44 miliardi dell’anno precedente, per l’86% realizzato all’estero, mentre l
’Ebit si è più che dimezzato, scendendo nello stesso periodo
da 88 a 40 milioni di euro. Cresce invece l’occupazione, ora pari a
4.650 addetti (contro 4.500), e il
patrimonio netto, che ha toccato
676 milioni. Gli
investimenti sono passati da 42 a
69 milioni di euro.
“Il Gruppo mantiene nel 2019 le proprie
quote di mercato – commenta il presidente di Sacmi Imola,
Paolo Mongardi – e questo nonostante il
forte rallentamento della
domanda globale che ha penalizzato soprattutto il settore delle forniture per
ceramica”. Un rallentamento che ha riguardato, in particolare, i mercati più evoluti (Italia, Europa), che da sempre premiano l’alta qualità del prodotto Sacmi; ma anche Cina e Far East, con crescita al di sotto delle aspettative in quasi tutti i settori.
Se la ceramica soffre - afferma la società - restano positive le performance in ambito
Closures (+12%),
Containers & PET (+27%), dove il gruppo imolese ha anticipato il mercato con soluzioni che già recepiscono le nuove normative UE in ambito Plastics; al di sotto delle aspettative, invece, le divisioni
Beverage e
Packaging&Chocolate, sempre nell’ambito di un rallentamento della domanda internazionale di impianti completi, compensata da una spinta decisa verso lo sviluppo di nuove macchine.
L’anno scorso - ha ricordato Mongardi – il Gruppo Sacmi ha celebrato il
primo centenario di attività, occasione per impostare una serie di percorsi in azienda per formare il personale al cambiamento imposto dalla
digitalizzazione dei processi e dei servizi. "Il seme della ‘trasformazione digitale’ è già stato piantato, e restiamo fiduciosi che possa dare i propri frutti nei prossimi anni, nonostante questa prima parte del 2020 pesantemente condizionata dalla
pandemia globale. Riteniamo che questa debba anche essere un’occasione per riflettere in modo ancora più approfondito sul nostro modello di sviluppo, che dovrà rimettere al centro l’uomo, la comunità, l’ambiente”.
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