NextChem, la società creata dal Gruppo Maire Tecnimont per seguire gli sviluppi della chimica verde e della transizione energetica, ha rafforzato la partnership con il gruppo
ENI firmando un
nuovo accordo, ad un anno dal primo (
leggi articolo).
Ai progetti di ingegneria in corso per la realizzazione di due impianti, uno per la sintesi di
idrogeno da rifiuti plastici, che dovrebbe sorgere a
Porto Marghera, l'altro per la produzione di
metanolo a
Livorno, sempre da rifiuti, si aggiunge ora lo studio per un terzo impianto, all’interno della raffineria ENI di
Taranto, destinato alla conversione in "
gas circolare” (syngas) di scarti plastici misti (
plasmix) e combustibile solido secondario (
CSS), frazioni difficili da recuperare con i processi di riciclo meccanico.
L’accordo ha l’obiettivo di verificare la fattibilità di un'unità per la produzione di gas di sintesi, attraverso un processo di
riciclo chimico, mediante gassificazione ad alta temperatura di plasmix e CSS. Il
syngas sarà quindi raffinato in due flussi indipendenti:
idrogeno, che potrebbe essere destinato alla raffineria ENI per alimentare i processi di idrodesolforazione dei carburanti, e un
gas ricco di ossido di carbonio che potrebbe essere impiegato in
acciaieria, sia nei processi in altoforno che nelle nuove tecnologie
DRI (Direct Reduced Iron), fornendo un contributo rilevante anche alla decarbonizzazione dell’industria siderurgica.
La soluzione tecnologica proposta da NextChem consentirebbe una riduzione dell’emissione di
CO2, in ottica Life Cycle Assessment (LCA), rispetto all’attuale trattamento di CSS e plasmix mediante
termovalorizzazione. Per il gruppo ENI, l’accordo rientra in una strategia di lungo termine che punta su una maggior offerta di prodotti decarbonizzati, con l’obiettivo di abbattere l’80% le emissioni carboniche entro il 2050.
© Polimerica - Riproduzione riservata