![bioplastiche PHA](https://www.polimerica.it/public/immagini/2018%20generiche/BIO-ON_Ibioplastiche.jpg)
L’associazione europea della filiera delle bioplastiche,
European Bioplastics (EUBP), ha deciso di rispondere alle notizie relative alla presunta
tossicità dei biopolimeri, sull’onda di uno studio dell'
Università di Francoforte pubblicato sulla rivista scientifica Environment International ("
Are bioplastics and plant-based materials safer than conventional plastics? In vitro toxicity and chemical composition” -
leggi articolo ). Nell'articolo si evidenzia come le bioplastiche, incorporando additivi, pigmenti, monomeri e oligomeri, oltre a sostanze non aggiunte intenzionalmente, possono contenere
sostanze chimiche potenzialmente
dannose per la salute non diversamente da quanto si riscontra nelle plastiche di origine petrolchimica; sostanze che in taluni casi potrebbero
migrare negli
alimenti.
European Bioplastics ricorda che per poter essere immessi nel mercato europeo, i manufatti in bioplastica devono soddisfare gli stessi
criteri di sicurezza previsti per le plastiche convenzionali, compresi i
test di migrazione sui prodotti a contatto con alimenti, che escludono rischi per la salute dei consumatori. Le bioplastiche certificate come
biodegradabili e
compostabili vengono sottoposte a prove ulteriori, soggette a limiti per quanto concerne la presenza di
metalli pesanti o altre sostanze
tossiche e
pericolose.
"I prodotti in bioplastica superano quindi più test rispetto a quelli in plastica convenzionale", commenta
Hasso von Pogrell, direttore di EUBP. “Affermare che i prodotti realizzati con bioplastiche contengano sostanze chimiche nocive è
insostenibile a causa dei numerosi test richiesti - aggiunge von Pogrell -. La
metodologia applicata, laddove i prodotti bioplastici sono stati sottoposti a
test di migrazione, è molto
discutibile in quanto differisce in modo significativo da quella prevista dalle procedure di test riconosciuti a livello europeo. Inoltre, il risultato dei test non rappresenta una caratteristica specifica delle bioplastiche. Al contrario, la metodologia utilizzata porta allo stesso risultato quando applicata ai prodotti in plastica convenzionale”.
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