Varata due anni fa nell’ambito della European Strategy for Plastics, con l’obiettivo di utilizzare in ambito UE almeno
10 milioni di tonnellate di
plastica riciclata entro il 2025 (recuperandone a questo scopo 15 milioni), la
Circular Plastics Alliance (CPA) conta
245 soggetti pubblici e privati in rappresentanza dell’intera filiera.
Ieri sono state presentate le
prime tre azioni portate a termine dall’iniziativa: la prima è un un piano di lavoro sull'
ecodesign dei prodotti di plastica al fine di agevolarne il
recupero a fine vita (scaricabile
QUI), dove sono riportate
19 tipologie di prodotti in plastica che si vogliono rendere più riciclabili in futuro, suddivise in quattro grandi settori:
agricoltura (film per pacciamatura, reti e spaghi),
edilizia e costruzioni (serramenti, isolanti, tubi e pavimentazioni),
automotive (paraurti, cruscotti e pannellature) e
imballaggio (film, bottiglie, chiusure, contenitori alimentari, vaschette, bicchierini e packaging termoisolanti e protettivi).
Tutti insieme, questi prodotti generano un volume di rifiuti plastici, a livello europeo, pari ad oltre
16 milioni di tonnellate (su un totale di 29 milioni di ton), di cui solo 5,4 milioni di ton oggi vengono recuperate e 3,8 milioni di ton riutilizzate dopo il riciclo .
La seconda azione è una relazione sulla
raccolta e la
selezione dei rifiuti di plastica nell’UE (scarica
QUI), mentre la terza è un progetto di
ricerca e sviluppo sulla plastica circolare (scarica
QUI).
Entro
gennaio 2021, la Circular Plastics Alliance prevede di presentare
altri tre risultati: un sistema di
monitoraggio per tracciare i flussi di materie plastiche in Europa, una relazione sul
potenziale non sfruttato per aumentare la raccolta, la cernita e il riciclaggio dei rifiuti plastici e sui miglioramenti necessari per raggiungere l'obiettivo di 10 milioni di tonnellate, nonché una mappatura delle relative necessità di
investimento.
"Per realizzare l'economia circolare della plastica, abbiamo bisogno di azioni concertate che coinvolgano tutti i protagonisti della catena del valore - ha commentato Il Commissario per il Mercato interno,
Thierry Breton -. Nonostante l'impatto del coronavirus, in particolare sui gestori del riciclo e sui trasformatori di materie plastiche, sussiste un evidente interesse commerciale”.
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