3 febbraio 2021 08:50
La belga Solvay e il gruppo aerospaziale italiano Leonardo uniscono le competenze nella produzione e lavorazione di materiali compositi termoplastici dando vita al Joint Research Virtual Lab, una struttura di ricerca e sviluppo 'virtuale' che si appoggerà, per le attività, sui laboratori dello stabilimento di Leonardo a Grottaglie (Taranto) e del Material Science and Application Center (MSAC) di Solvay a Bruxelles. Si avvarrà anche del supporto di altre infrastrutture interne dei due partner e di collaborazioni con enti, centri di ricerca e università, in Italia e all’estero, in un’ottica di open innovation.
Scopo del progetto è lo sviluppo di nuovi materiali avanzati e processi di produzione destinati all’industria aerospaziale, con un focus sulla saldatura e laminazione automatica (consolidamento in situ) di strutture aerospaziali complesse e di grandi dimensioni. L’accordo - si legge in una nota - costituisce il punto di partenza per ulteriori piattaforme di collaborazione, a breve e medio termine, su applicazioni nel settore aerospaziale e non solo.
“La collaborazione con Solvay è un passo significativo nella ricerca sui materiali avanzati, parte dei programmi di R&S dei Leonardo Labs - sottolinea Roberto Cingolani, Chief Technology and Innovation Officer di Leonardo -. L’ambito di ricerca, centrale per Leonardo, è un fattore chiave di competitività, consentirà di migliorare prestazioni e sicurezza dei prodotti, per ampliarne le potenzialità, con una ricaduta diretta sull’impatto ambientale e il consumo delle risorse, dando impulso ad un sistema produttivo circolare ed efficiente”.
“La collaborazione è in linea con la strategia G.R.O.W. di Solvay di rafforzare la propria leadership come fornitore di materiali compositi innovativi in ambito aerospaziale e per altri settori - aggiunge Nicolas Cudre-Mauroux, Chief Technology and Innovation Officer di Solvay -. La partnership con Leonardo potenzierà la nostra capacità di sviluppare soluzioni innovative nel composito termoplastico e incrementerà notevolmente l’adozione nel settore aerospaziale, contribuendo a ridurre il consumo di carburante e le emissioni di CO2”.
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