L'industria delle materie plastiche canadese ha deciso di appellarsi alla
Corte federale contro la decisione di inserire tutti gli
articoli in plastica nella categoria delle
sostanze tossiche nell'ambito del Canadian Environmental Protection Act (
leggi articolo).
A questo scopo, un gruppo di aziende del settore ha dato vita alla
Responsible Plastic Use Coalition (RPUC), con l'obiettivo di avviare un'
azione legale contro il governo federale. Viene contestata l'assenza di una
giustificazione scientifica alla base della decisione, considerando che le materie plastiche soddisfano tutti i
requisiti di legge che ne assicurano un impiego in piena sicurezza. Inoltre - sostengono gli aderenti alla coalizione - il provvedimento ostacola la transizione verso l'
economia circolare: avrà effetti negativi sull'ambiente, comporterà maggiori costi per i consumatori e incertezza sul mercato, creando confusione e bloccando gli investimenti nel settore.
L'approccio del governo federale - si legge in una nota diffusa da RPUC - non riconosce che la maggior parte degli articoli in plastica sono
sicuri e conformi agli
standard nazionali e
internazionali; nel caso della plastica utilizzata negli
imballaggi alimentari, occorre rispettare severe normative federali che garantiscono la massima sicurezza d'uso. "La sfida che dobbiamo affrontare non riguarda la tossicità, ma l'impatto del
post-consumo sull'ambiente, derivante dal comportamento umano, dalla gestione sistemica dei rifiuti e dalle carenze nelle infrastrutture di riciclo".
Alla Responsible Plastic Use Coalition aderiscono imprese appartenenti all'
intera filiera, dai produttori e distributori di materie plastiche ai trasformatori, fino ad arrivare agli utilizzatori e al mondo della raccolta e riciclo.
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