23 novembre 2021 10:58
Il nuovo consorzio per la gestione di rifiuti in polietilene Ecopolietilene ha avviato con la società piemontese STR - che si occupa della gestione e trattamento dei rifiuti urbani nella provincia di Cuneo - e con Ecolight Servizi un progetto pilota per il monitoraggio del conferimento nei beni in polietilene nella raccolta in ambito urbano.
Tra i rifiuti in plastica rigida conferiti nelle isole ecologiche - afferma il consorzio - ben quattro su dieci sono realizzati in polietilene, quindi riciclabili e con un grande valore ambientale. Con appositi contenitori collocati nelle riciclerie è possibile aumentare la raccolta di questi beni in modo differenziato. "Abbiamo iniziato a quantificare questa particolare tipologia di rifiuto in abito urbano, con l’intento però di individuare delle possibili nuove modalità di una raccolta differenziata dei beni in polietilene", spiega Giancarlo Dezio, direttore generale del consorzio Ecopolietilene.
Il progetto si è svolto in due fasi tra aprile e ottobre di quest’anno, coinvolgendo quattro isole ecologiche gestite da STR. In particolare, ci si è concentrati sulle unità di carico destinate alla raccolta delle frazioni con codice CER 20 01 39 (materie plastiche), analizzando 1.720 kg di rifiuti sfusi in plastica rigida. Questi sono stati suddivisi manualmente in quattro macro categorie e pesati. Nei cassonetti dedicati alla plastica sono stati trovati imballi rigidi leggeri, prevalentemente taniche vuote, cassette per l’ortofrutta, rifiuti estranei, come ad esempio RAEE, gomma, legno e PVC. Circa il 40% di quanto conferito nei cassoni per la plastica è risultato essere polietilene in forma di bins, tubi, teli per l’agricoltura, pacciamatura, reti ombreggianti, cassette per l’edilizia, casalinghi e alcune parti di arredi marchiati PE.
In collaborazione con STR, il Consorzio ha quindi collocato nelle isole ecologiche appositi contenitori dedicati alla raccolta della plastica rigida.
Nei sei mesi in cui è durata la fase i test, si sono pressoché azzerati i conferimenti errati (come gomma, legno, RAEE); escludendo le taniche e le cassette per l’ortofrutta, che sono imballaggi, otto rifiuti su dieci sono risultati beni in polietilene.
"La qualità della raccolta è il necessario punto di partenza per un virtuoso percorso circolare dei rifiuti - aggiunge Dezio (nella foto a sinistra) -. Ecopolietilene proseguirà con monitoraggi sulla raccolta urbana per incrementare le quantità dei beni in polietilene raccolti e avviati a recupero, ma anche per far conoscere sempre più questa tipologia di rifiuto: essendo interamente riciclabile, è una risorsa che può essere reimmessa nei cicli di produzione di moltissimi oggetti, con risparmi in termini energetici e di consumo di materie prime, nonché minor inquinamento".
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