8 marzo 2022 08:43
In risposta all'indagine commissionata alla società di consulenza Eunomia dalla DG Ambiente della Commissione Europea in relazione alla prossima revisione della Direttiva su imballaggi e rifiuti di imballaggio, la federazione europea dei trasformatori di materie plastiche, EuPC, ha espresso la sua posizione su un tema all'ordine del giorno, ovvero il contenuto di materiale riciclato nei packaging in plastica (Recycled Content Targets).
Riguardo agli obiettivi da fissare per il 2040, l'associazione chiede di procedere a una valutazione della situazione nel 2030, sulla base delle quote di contenuto riciclato raggiunte in quell'anno. Fermo restando che l'inserimento nell'elenco degli obiettivi di qualsiasi altro prodotto, gruppo o categoria di manufatto in plastica deve essere valutato caso per caso.
EuPC suggerisce, inoltre, di distinguere tra imballaggi rigidi e flessibili e di considerarne le specificità tecniche durante la definizione delle relative disposizioni. Infine, andrebbe operata una distinzione tra imballaggio primario, secondario e terziario.
EuPC ritiene che non sia possibile adottare un approccio univoco: se si vuole raggiungere l'obiettivo di un livello minimo di contenuto riciclato negli imballaggi, occorre valutare i diversi impatti, analizzando con attenzione anche le conseguenze indesiderate.
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