15 giugno 2022 08:40
Secondo un recente studio che porta la firma dell'Università Bocconi e del Wuppertal Institut, intitolato "Screening the efficiency of packaging waste in Europe", l’Italia risulta uno dei paesi europei in cui il riciclo degli imballaggi produce i migliori risultati, efficiente anche sotto il profilo dei costi.
A partire dal 2005, l’Europa ha introdotto l’obbligo per gli stati membri di istituire un regime di responsabilità estesa del produttore (EPR) per i rifiuti da imballaggio. Ogni paese ha implementato un proprio modello di gestione, che in Italia è stato affidato al consorzio Conai.
Quest'ultimo - secondo la ricerca presentata a Bruxelles presso la sede del Parlamento europeo - è tra i più efficienti tra le 28 Producer Responsibility Organizations (PRO) - ossia le organizzazioni (finanziate dai produttori e/o utilizzatori di imballaggi) che si assumono la responsabilità della gestione dei rifiuti di imballaggio- esaminate dai ricercatori. É inoltre meno costoso rispetto alle PRO di Spagna, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Belgio, Francia e Germania.
"Confrontate in base a efficienza economica e a efficacia di riciclo, le organizzazioni sono state rappresentate in un grafico a quattro quadranti (in alto) - spiega il presidente di Conai Luca Ruini -. L’Italia, con il Consorzio Nazionale Imballaggi, è uno degli Stati in cui si ricicla di più e a prezzi più bassi. I dati dello studio smentiscono la credenza per cui a risultati di riciclo migliori corrispondono costi più alti per il tessuto imprenditoriale: e infatti abbiamo appena abbassato la maggior parte dei contributi ambientali, ponendoci tra i Paesi europei che hanno apportato le riduzioni più consistenti".
"Dalla ricerca emerge un altro dato significativo - continua Ruini - insieme a Francia, Estonia e Repubblica Ceca, siamo il Paese che nella gestione dei rifiuti vanta il maggior livello di trasparenza".
In base ai risultati della ricerca - sottolinea Conai -, a rivelarsi più efficienti sono le PRO no profit singole , ossia le uniche nel loro Paese, che operano in un regime non competitivo, con tassi di riciclo superiori mediamente di 8 punti percentuali rispetto a sistemi profit che operano in ambienti competitivi (grafico in basso).
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