31 ottobre 2024 08:47
Il brand dell'abbigliamento sportivo Puma fa parte del consorzio multimarchio che si appresta a presentare il primo capo prodotto interamente con fibre poliestere ottenute da riciclo enzimatico mediante la tecnologia sviluppata dalla francese Carbios, in ottica “Fibre-to-Fibre”.
Puma utilizza da tempo poliestere riciclato, ma proveniente dal PET di bottiglie e imballaggi.
Il progetto ha portato alla produzione di una semplice T-shirt bianca, che è stata però ottenuta da rifiuti tessili misti e colorati a base poliestere. Attraverso il processo di bioriciclo di Carbios, il polimero viene scomposto nei suoi componenti base, acido tereftalico (PTA) e glicole monoetilenico (MEG), riutilizzati per produrre nuovo poliestere.
La qualità dei tessuti riciclati, afferma l'azienda francese, è analoga a quella del materiale vergine derivato dal petrolio.
Oggi, la maggior parte del poliestere riciclato proviene da bottiglie in PET, mentre solo l'1% delle fibre viene recuperato in closed-loop. "Può sembrare una t-shirt comune, ma la tecnologia che sta dietro è straordinaria - commenta Emmanuel Ladent, CEO di Carbios -. Il riciclo da fibra a fibra è un risultato tecnologico importante, che non avremmo potuto raggiungere da soli: grazie alla collaborazione con i partner del nostro consorzio, siamo riusciti a superare molte sfide tecniche".
“L'obiettivo di PUMA è arrivare a utilizzare il 100% di poliestere ottenuto da rifiuti tessili - nota Anne-Laure Descours, responsabile Sourcing dell'azienda -. L’annuncio di oggi è un importante traguardo per raggiungere questo obiettivo e rendere la nostra industria più circolare”. “Ora - aggiunge - dobbiamo lavorare insieme per riuscire ad ampliare questa tecnologia per ottenere il massimo impatto possibile. Siamo entusiasti di far parte di questa innovazione e di stabilire nuovi standard per il riciclo da fibra a fibra”.
In aprile, Carbios ha posato la prima pietra del nuovo impianto per il bioriciclo di PET mediante depolimerizzazione enzimatica, che sorgerà a Longlaville nella regione del Grand-Est, nei pressi di uno stabilimento posseduto da Indorama Ventures, partner dell'iniziativa (leggi articolo). A regime, l'impianto sarà in grado di trattare fino a 50.000 tonnellate annue di rifiuti pre-trattati a base di PET e tessuti di poliestere.
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