Il primo esercizio interamente targato Prysmian si chiude in positivo per la ex Pirelli Cavi, acquisita nel 2005 dalla Goldman Sachs Capital Partners: nel 2006 la società ha registrato ricavi per 5 miliardi di euro, il 34% in più rispetto all'esercizio precedente. Risultato che l'AD Valerio Battista spiega in parte con le favorevoli condizioni di mercato e in parte con l'aumento dei costi delle materie prime, soprattutto del rame, che la società è riuscita a trasferire al mercato.
Prysmian, in particolare, ha saputo sfruttare la crescita degli investimenti in infrastrutture per il trasporto di energia da parte delle utilities e la ripresa del mercato dei cavi telecom, soprattutto di quelli in fibra ottica.
Nel 2006 sono migliorati anche l'Ebitda (407 milioni, +54%) e l'utile operativo, raddoppiato a 258 milioni di euro. L'utile netto si è attestato a 91 milioni di euro, contro i 3 milioni del 2005.
Sul versante degli investimenti, la società ha avviato recentemente in Brasile un nuovo stabilimento per la produzione di cavi speciali 'umbilicals' per l’industria petrolifera e ha acquisito in Cina le attività produttive di Tianjin Angel Group nei cavi speciali per applicazioni industriali (trasporti, energia eolica e nucleare). La società sta inoltre completando l'iter per quotazione a Piazza Affari.
14 marzo 2007 10:40
Nel 2006 i ricavi sono cresciuti del 34% a 5 miliardi di euro.Il primo esercizio interamente targato Prysmian si chiude in positivo per la ex Pirelli Cavi, acquisita nel 2005 dalla Goldman Sachs Capital Partners: nel 2006 la società ha registrato ricavi per 5 miliardi di euro, il 34% in più rispetto all'esercizio precedente. Risultato che l'AD Valerio Battista spiega in parte con le favorevoli condizioni di mercato e in parte con l'aumento dei costi delle materie prime, soprattutto del rame, che la società è riuscita a trasferire al mercato.
Prysmian, in particolare, ha saputo sfruttare la crescita degli investimenti in infrastrutture per il trasporto di energia da parte delle utilities e la ripresa del mercato dei cavi telecom, soprattutto di quelli in fibra ottica.
Nel 2006 sono migliorati anche l'Ebitda (407 milioni, +54%) e l'utile operativo, raddoppiato a 258 milioni di euro. L'utile netto si è attestato a 91 milioni di euro, contro i 3 milioni del 2005.
Sul versante degli investimenti, la società ha avviato recentemente in Brasile un nuovo stabilimento per la produzione di cavi speciali 'umbilicals' per l’industria petrolifera e ha acquisito in Cina le attività produttive di Tianjin Angel Group nei cavi speciali per applicazioni industriali (trasporti, energia eolica e nucleare). La società sta inoltre completando l'iter per quotazione a Piazza Affari.
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Nel mese di luglio un percorso in tre step per identificare ed eliminare sprechi e inefficienze nella trasformazione di materie plastiche.
Il portale verticale dedicato all'industria delle materie plastiche ora propone un servizio di basic assessment sui requisiti necessari per poter rispettare le normative UE.